venerdì, agosto 17, 2007

 

SOTTO UN MANTO DI STELLE


La mia estate romana continua.

Ho seppellito la tristezza in terra straniera e fra scatti fotografici e passi incerti sul ciottolato antico, mi godo il congedo dalle tensioni di una quotidianità inceppante e una nuova libertà che profuma di caffè d’orzo in tazza grande.

E' sera a Trastevere. I pochi romani rimasti in città si riversano sulle strade coi sorrisi abbronzati e voci impastate di gelato e birra fredda. I turisti vagano rapiti da tanta bellezza, sorseggiano gocce di meraviglia ed esprimono desideri che sanno di dolce vita e stornelli urlati. Una donna coi capelli bianchi spinge aria nel mantice di una fisarmonica e due ragazze in bicicletta si raccontano pezzi di vita rotolando copertoni sgonfiati con la felicità di ragazzine in sella a un primo appuntamento.

Sono in pizzeria a festeggiare il compleanno di una principessa esotica.

Quel che resta della città transita alle mie spalle, impastando lo scalpiccio di sandali e scarpe di tela al garrito di gabbiani in volo. Un'emozione si fa largo fra le voci del menù e assume il volto gioviale di quell'uomo brizzolato e paffutello che mi siede di fronte. Lui, attore napoletano dalla comicità innata e spalla di uno dei pochi uomini dello spettacolo che abbia mai amato veramente, è seduto a un tavolino in compagnia di giovani esuberanti.

E’ Lello Arena.

Gli occhi tristi di chi è troppo impegnato a guarire l’umore degli altri e quel luccichio che fa brillare il viso dei personaggi noti e attira sguardi di curiosi e stupore.

Lo osservo. Lui non mi vede.

Non ho mai provato grande entusiasmo per i famosi. A Bologna ne ho visti tanti. Da Cesare Cremonini a Biagio Antonacci.

Ho incontrato Gianni Morandi sotto casa, Franca Valeri sull’autobus. Ho camminato al fianco di Samuele Bersani in direzione aule universitarie. Ho salutato Ayrton Senna nel sottopassaggio al Gran Premio di Imola. Ho rifiutato un invito a cena da Nelson Piquet e sono stata in osteria con Alberto Tomba. Ho parlato con Neffa e Luca Carboni, Katia Ricciarelli e Claudio Santamaria.

Ho incontrato Roberto Benigni al Thai di Milano Marittima, Nicoletta Braschi in un noto ristorante bolognese, Eros Ramazzotti agli inizi della sua carriera e Vasco Rossi in un bar della via Emilia. Ho ricambiato l’occhiolino di Alessandro Haber davanti al teatro, il saluto di Patrizio Roversi in bicicletta. Ho rischiato di investire Jean Alesi con una Samba rossa in una mattina di aprile e ballato con Mick Hucknall dei Simply Red, con pantaloni a zampa d’elefante e una lunga collana di pietre rosse.

Lello Arena è ancora al suo tavolo. Ora lo guardo negli occhi e gli sorrido. Vederlo mi emoziona. Sarà perché vicino a lui aleggia ancora la smorfia di Massimo Troisi. Oppure perché parla di teatro, di musica, di attori. Oppure perché non sono mai stata a Napoli, ma questa sera è come se Napoli e i suoi mille culure fossero venuti da me.

Etichette:


This page is powered by Blogger. Isn't yours?

www.flickr.com
This is a Flickr badge showing public photos from terzodesiderio. Make your own badge here.