lunedì, agosto 14, 2006
“Idee potenti in poche pagine!”
La presentazione di un libro è qualcosa che aveva sfiorato la mia vita solo in poche occasioni e mi aveva coinvolta in quanto parte del pubblico. Questo fino a ieri, quando il libro presentato coincideva con il primo romanzo che ho scritto.
Ecco la cronaca:
Cervia. Domenica 13 agosto ore 10. Sulla battigia antistante il Grand Hotel, sotto un tendone bianco allestito di tavolo per conferenze e un piccolo auditorio in sedie rosse c’è una donna gentile con i capelli grigi che sistema oggetti e aspetta qualcuno. Il tempo è indulgente e lascia uscire un sole protagonista, dopo una settimana di temporali. Il mare è a due passi, azzurro, mentre accenna il suo ritmico movimento verso la riva.
Sono vestita di rosso, qualcuno mi ha detto che porta bene.
Viene allestita una vetrina di libri e collocata una locandina che riproduce la mia faccia a grandezza naturale e sbuca Silvano, il mio editore, con il suo staff di collaboratori. Tutti sorridono.
Scambiamo qualche battuta e i bagnanti in costume, volti cari e gente del posto si siedono in attesa. Qualcuno mi fa notare che il mio nome compare sul depliant illustrato. Cervia la spiaggia ama il libro si chiama la manifestazione, e la signora con i capelli grigi dice che possiamo cominciare.
Siamo in tre al tavolo, con due microfoni. Il pubblico si zittisce. Introduce Giovanna Degli Esposti, moglie dell’editore ed esperta di storia dell’arte. E’ una donna magra, elegante e lieve. Bella. La sua voce è rassicurante e il suo linguaggio forbito. Passa la parola a Carmen che siede alla mia destra. Carmen Dal Monte è docente di etica all’Università di Bologna. Un volto che sembra dipinto da una mano sicura che ha tracciato un unico segno deciso. Occhi scuri, pelle ambrata e i capelli di una Sioux. Mentre parla l’attenzione del pubblico non cala mai, come la corda tesa di un archetto.
“Eleonora ha raccontato la vita attraverso gli edifici, – dice – ha parlato di sentimenti meno nobili come l’invidia, la frustrazione, la delusione ...ha infranto un tabù, scrivendo di un amore fra un ragazzo giovane e una signora anziana… Eleonora ha saputo concentrare idee potenti in poche pagine, a volte in poche righe.”
Io l’ascolto solo con un orecchio per non lasciarmi coinvolgere dal contenuto della sua recensione, ma vorrei prendere appunti. Scrivo una frase ma ho paura di distrarmi e non capire le sue domande. Allora cerco di memorizzare il suo intervento ma non ci riesco. Ripeto la sua ultima asserzione ma ne incalza un’altra ancora più interessante e intensa. Le sue parole schizzano come spruzzi di acqua di Colonia e subito evaporano. Non riesco a catturarle. Sono disperata. Controllo sul tavolo se c’è lo scritto del suo intervento. Basterebbe una scaletta per ricostruire parte di ciò che sta dicendo, ma non c’è. Carmen non è il tipo che legge davanti a un pubblico. Carmen va a braccio.
Parte con le domande. Mi chiede perché i Bentivoglio, com’è nata l’idea del romanzo e quanto c’è di autobiografico. Farfuglio qualcosa ma sono distratta dall’eco delle sue parole. Me la cavo ma non ricordo di cosa sto parlando. Poi mi chiede quanto è stata importante la musica nella stesura del mio libro. Per rispondere occorrerebbe un’ora di tempo. Guardo il pubblico. Non chiede molto. Vuole solo una risposta, anche breve. La trovo e concludo.
Carmen invita a comprare il romanzo e approfittare della mia presenza per avere un autografo sulla copia, casomai diventassi famosa. Tutti sorridono. Si fa largo Terenzio Medri, Presidente dell’Ascom di Cervia e mi stringe la mano mentre il fotografo scatta le immagini di rito. La donna gentile con i capelli grigi è soddisfatta, i volti cari nascondono orgoglio e commozione e una fila di bagnanti si viene a formare davanti a me. Allungo la mano sinistra, afferro la penna e comincio a firmare e ripeto fra me quell’ultima frase per non dimenticarla: idee potenti in poche pagine!
Ho capito che voglio arrivare anche io, nel mio piccolo a questo...
Bello.
La tua costanza nel leggermi mi fa pensare che quel nome uscito fuori dalle carte forse ha davvero un senso .
Un abbraccio dall'Abruzzo
per me ne ha, come ti ho detto.
in più leggere i tuoi post mi fa avvicinare a qualche cosa che per me è importante, come sai.
spero di risentirti presto.
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