giovedì, settembre 28, 2006

 

CUSCINI E VAMPIRI


Un traumatico risveglio mattutino ha messo la parola FINE a una delle visioni oniriche più macabre che io ricordi. Sognare va bene, ma quando è troppo, è troppo! Mi trovavo distesa sopra un tavolo di marmo e un occhialuto medico in camice bianco praticava delle piccole incisioni sul mio ventre “per raccogliere campioni di sangue per la contessa,” diceva. Io lo guardavo sbalordita. In quella stanza c’era un enorme busto in marmo nero di Benito Mussolini (non lo vorrebbe in casa nemmeno sua nipote Alessandra!) e una gigantografia di Ave Ninchi che stringeva il collo di una gallina spennata (e poi dicono che la pubblicità non fa male!) Non amo il genere Horror perché mi crea imbarazzo e quella letteratura teste mozzate e tritacarne l’ho abbandonata sotto il banco di scuola assieme ai libri di Henry Miller e Jack Kerouac. Ma il sogno rivela quanto la mia mente sia stata influenzata da tutti quei film consumati la domenica pomeriggio, in un cinema di provincia con liquirizie arrotolate, pop corn e i miei soli tredici anni. Il medico occhialuto, una sorta di dottor Menghele dei giorni nostri, aveva riempito una provetta del mio rosso vitale e la sua grassa risata echeggiava in quella spoglia stanza d’ospedale. Nella scena successiva (non so chi abbia firmato quella regia ma non farà lunga carriera!), la contessa Bathory, la vampira vissuta verso la fine del 1500, giaceva immobile sul suo letto di morte e io sapevo che la sua fine portava la mia salvezza. Da quell’immagine sono fuggita aprendo gli occhi prima del trillo della sveglia e la decorazione liberty sul soffitto della mia stanza non mi è mai sembrata così bella.
Non pensavo alla contessa Bathory dal marzo del 2005 quando con il Teatro della Rabbia portammo in scena uno spettacolo sulle figure di donne assassine. Erszebeth Bathory, morta all’età di 54 anni, fece rapire e uccidere giovanissime vergini per riempire la vasca da bagno del loro sangue e preservare così la sua giovane avvenenza. Dietro consiglio di maghi e fattucchiere fece torturare e uccidere oltre 650 fanciulle per legare a sé la propria bellezza e quando fu processata, il giudice Cziraky ordinò di murarla viva nel suo macabro castello in Slovacchia. Altro che Vanna Marchi e il Mago Do Nascimento.
Non ho ancora capito perché la mia mente imbastisca sogni splatter per agitare le mie notti tranquille ma forse ha qualcosa a che fare con quello che mi ha raccontato Agata ieri sera.

Comments:
La contessa Bathory sono io!
 
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