martedì, novembre 07, 2006
C’E’ TUTTO UN MONDO INTORNO
Stamattina rientro a Bologna dal lungo week end romagnolo. Il treno, pulito, modello “Minuetto”, mi accoglie nel suo vagone futuristico assieme a prese elettriche per il portatile, larghi corridoi per disabili, comode poltroncine ergonomiche e un display che segnala la temperatura interna ed esterna. Comincio la giornata chiedendomi se mi trovo in Italia.
Di fronte a me siede una donna con un cagnolino che dorme in una borsa di plastica rossa. E’ irlandese. Di fianco, due studentesse parlano di un ragazzo cubano come vecchi bavosi che commentano il culo di una ballerina dell’est. Dal finestrino, la campagna romagnola mi ricorda distese di campi francesi e più avanti, le pale che incamerano l’energia del vento mi fanno pensare alla Danimarca.
Alla stazione centrale un gruppo di uomini in cravatta sta comunicando in tedesco. Dal tabaccaio c’è un senegalese che compra le sigarette e nell’atrio mi imbatto in una coppia di cinesi che si confrontano pacatamente. Nel piazzale, l’odore del fritto delle paninoteche mi riporta a Londra, e quello che esce dai tubi di scappamento delle auto sa di Città del Messico.
Carica di borse e valigie come un’intera famiglia in partenza per le ferie d’agosto, attraverso la strada e mentre faccio la gincana fra le sagome intirizzite dal freddo mi sento a New York.
Sull’autobus una signora dal volto ispanico mi cede il suo posto e va a sedersi su di un piano stretto e scomodo, sopra la ruota anteriore. Ha gli occhi truccati d’azzurro e la bocca rosa corallo. Le sue dita sono deformate dalle artriti e porta lunghe unghie laccate. Le sorrido e penso al Brasile.
Sotto casa incontro un avvocato portoghese che sta con una ragazza indiana. Al palo c'è legata la bicicletta olandese di una vicina svizzera e dalla panetteria esce una marocchina vestita di chiaro. Mi lascio il mondo alle spalle e oltre il portone mi accoglie subito l’aroma del caffè. Sento la vedova del piano terra lamentarsi del governo e delle tasse e vedo l'incaricato di agenzia mostrare ai suoi clienti un vecchio appartamento umido e buio ricavato da un sottoscala, mentre l'occhio mi cade sullo scorrimano di legno antico dove qualcuno ha inciso "W la Juve". Inserisco la chiave nella toppa e mi ripeto "Bentornata al Belpaese!”
comunque rispondendo al primo commento, non se se questo è un effetto della globalizzazione, anche se credo che la globalizzazione riguarda per prima cosa le merci e di conseguenza le persone, però su di me esercita un fascino innegabile. io della nostra cosidetta cultura popolare a volte farei onestamente a meno, soprattutto se questa si concretizza con il lamento perenne e una scritta w juve;-)
Sui mezzi pubblici c'è sempre un miscuglio di razze e di odori di etnie distanti, che alla fine è salutare come un buon minestrone. Sempre meglio del globalissimo fetore di benzene che si annusa zigzagando in vespa tra i bolognesi in scatola.
Ciao
Ah il cosmopolitismo, sogno di unione e di mescolanza, di libertà e di varietà. L'essere umano non cesserà mai di interessarmi, la fauna così variegata stimola l'intelletto e favorisce propositi di Conquista. Io non voglio far parte di questo Mondo, voglio che il Mondo sia da me assorbito, nella sua totalità. Voglio essere aria, acqua e terra, voglio poter germogliare e piovere, voglio mareggiare e terremotare... io mi sento la Natura stessa.
Bel post però, brava.
Una voce diversa
Attualmente - io bolognese d.o.c. - vivo una sensazione di spaesamento nel ritrovarmi praticamente in un ghetto (vivo in centro storico, vicino a Porta San Vitale) ... gli odori di certe cucine orientali sono nauseabondi e insopportabili ... le abitudini igieniche di costoro sono indecenti (ed io mi sento alienato nel contesto).
Francamente ho realizzato che la convivenza talvolta è possibile, ma quando le distanze sono troppe è una mera utopia e pensare che siamo tutti uguali (l'affermazione contraddice peraltro la suddetta ed apprezzata diversità) è da puri coglioni o da rimbambiti.
Per quanto riguarda Bologna :
1) cara Lucia, hai scritto un bel post guardandoti attorno mentre camminavi per la città ... senz'altro avrai portato un po' di merda di cane in casa, calpestandola distrattamente perchè eri più attenta alla gente che ai marciapiedi : è uno schifo.
Per aggiornamenti : http://deiezionicanine.splinder.com .
2) Visto che avete citato Parigi magari ci siete davvero stati : e allora avrete notato come la capitale parigina sia MOLTO più pulita della nostra cittadella ed il traffico MOLTO più scorrevole ... che sta facendo il Cofferati ? Sta reprimendo la vita sociale della città, non disturbatelo !
(state tranquilli che la metro con 'sto sindaco non si farà ed è meglio così perchè era un progetto del cazzo).
3) Mi fa sorridere con tenerezza quell'utente che ha descritto Parigi come un esempio d'integrazione : ho notato anch'io i colored con giacca, cravatta e ventiquattr'ore (e m'hanno fatto piacere) però ho visto che TUTTI i lavori umili sono svolti da gente delle ex-colonie ... come sta accadendo in italietta con gli extra- di ogni dove ... forse è questa l'integrazione che vi piace : i poveracci a pulire le strade, a rischiare la vita in nero e in cantieri fuori norma di sicurezza, a pulire i sederi dei vostri nonni.
Voi a magnificare sulla bellezza del mondo ...
Eppoi i sono i casseur mai domi delle banlieue, i giovani immigrati di seconda generazione che rigettano la cittadinanza a Parigi come a Londra (anteprima di quello che accadrà in italietta) ... bisognerebbe investire in servizi sociali e collegamenti con la capitale e invece Sarkozy pensa ai rimedi di ordine pubblico.
Coma la sinistra (??) in italietta, che manda 1000 poliziotti e/o l'esercito a Napoli.
Il mondo è davvero bello (scusate il vomito cinico). Saluti.
resta quanto vuoi,
nel sileziono si danza stretti.
S.
La Macchina ci stressa e ci impedisce di relazionare e capire il diverso ... è un disco trito ma io dico pure che c'è stato un notevole handicap organizzativo a monte e troppi di noi guardano altrove.
La mia mente logica m'impedisce di comprendere perchè se un italiano chiede un finanziamento non garantito ad una banca per aprire un negozio, l'impiegato gli ride in faccia ed invece ad un extra- che apre bottega il comune di Bologna gli dà 15.000 euro (dicasi quindicimila, un anno di lavoro abbondante per un lavoratore-tipo) a fondo perduto. Soldi che arrivano dall'Unione Europea, dove le quote d'immigrazione paese-per-paese sono state decise a tavolino e sopra le nostre teste senza chiederci nulla. Alla faccia nostra.
Poi, possiamo abbeverarci di utopie finchè vogliamo e magari corroborarle con un paio di canne ...
SUL COMMENTO ELIMINATO
Se tu fossi attento lettore avresti potuto vedere che il commento assente è stato cancellato dall'autore stesso. Anch'io, come te, muoio dalla curiosità di sapere ciò che fu scritto e poi cancellato.
Se germoglierai e pioverai io scriverò di te. E se vorrai assorbire il Mondo, io ti aiuterò. Ma continua a cantare la canzone dei Matia Bazar e non pensare si tratti di un altro spartito.
;-)
Dunque dunque dunque, bene, bene, bene, cosa vedo? Una scrittrice! :D
Mi sento emozionato...
A dire il vero io ho viaggiato su e giù per l'Italia questo weekend e mi sono imbattuto in treni tutt'altro che futuristici, in compenso alla stazione di Roma c'erano gli schermi piatti coi film...
Nel frattempo io deliravo come potrai constatare tu stessa sul blog.
W il cosmopolitismoooo!!!!! Ciaü! =)
Te ne sarei davvero grata.
Saluti
Laura
e-mail: lauragay@libero.it
blog: http://laureen.splinder.com
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