lunedì, gennaio 08, 2007

 

Navigando lo so già, che la terra spunterà


Sono le tre del mattino. Bologna dorme un sonno tormentato. Qualcuno è ancora sveglio per parlare d’amore, qualcun altro sta sognando di precipitare nel vuoto. Gli ospiti della mia vicina di casa hanno portato il loro chiasso sotto il portico e l’effetto del vino comincia a scemare con la complicità del freddo che pian piano schiarisce pensieri appannati. Un coretto di voci non riesce a intonare una canzone ormai troppo vecchia di Tenco. Un cane abbaia di contrappunto.

Quando l’attenzione non mi abbandona, amo scrivere mentre la città riposa. Sento il camioncino della nettezza urbana che ritira la spazzatura, due pazzi in motorino che disputano la loro gara sui ciottoli di una strada antica, e un disperato che urla la sua solitudine alle auto parcheggiate. Davanti allo schermo acceso trovo le tracce del mio nuovo romanzo e qualche bella frase che ho appuntato per non perderla di vista.

La tentazione di “navigare”, quando è notte e nessuno mi chiama al telefono, è davvero forte. Parto con la promessa di visitare siti utili: tutto sull’editoria; le novità dell’ufficio stampa; come costruire un aquilone. E in poco tempo mi ritrovo a vagare per blog. E uno tira l’altro "come le maglie della catena dell’àncora" direbbe il mio amico marinaio. E’ davvero tardi quando mi imbatto in un elenco di esperienze di vita sul tema delle chat, riportate in un blog collettivo che raccoglie confessioni inconfessabili. Leggo. Trovo storie allucinanti di amori e amorazzi, amicizie e delusioni, consumate sul filo di una comunicazione online. Un fenomeno che dilaga, penso. Mi soffermo sulla storia di una ragazza che vive in una città d’arte. Le sue parole sono dirette. Scavano. Mentre lei, vittima dell’illusione, racconta di un incontro online con un tizio che vive in una città di operai. “Mi cercava ogni giorno – spiega - mi fece innamorare con le parole delle canzoni, mi disse ti amo e poi scoprii che stava solo scherzando.” Sorrido del suo dramma e vorrei scriverle. Comincio. Non so come continuare. Sarebbe banale e inutile esaltare il mondo offline. Entrambe sappiamo che gli inganni della rete sono gli stessi che possiamo incontrare per strada. Non me la sento di aggiungere la solita rassicurazione e l’augurio di un nuovo incontro. Non servirebbe un altro uomo a consolarla. Non voglio nemmeno snobbare il suo spasimo d’amore ridimensionando l’accaduto. L’occhio del ferito vede solo sangue. Comincio un discorso contorto e poco chiaro dove tiro in ballo mia madre che crede ancora che “chattare” sia una parolaccia, ma non approdo a nulla e cancello. Non capisco proprio come ci si possa invaghire così di un uomo senza volto e senza voce. Poi ricordo che un giorno, tanti anni fa, sotto il banco di un’aula universitaria, trovai un cartoncino con scritto TI AMO. Lo fissai per tutta la lezione e lo ficcai nella tasca della giacca portandomelo appresso per giorni. Quel biglietto è ancora lì, nello scrigno immaginario dei miei tesori, fra il fermaglio per i capelli che portavo alle scuole e la mia prima macchina fotografica, e ho capito che un “ti amo” non si butta mai via, nemmeno quello di uno sconosciuto.

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Comments:
"l'occhio del ferito vede solo sangue"
me lo appunto da qualche parte.

Quando non ci sei entrato, nella "rete", non t'immagini neanche quanto reale sia.
 
@ hertz

la "rete" mi fa pensare a una pesca a strascico. L'alternativa sarebbe quella di abboccare a un singolo amo. La vedo grigia in entrambi i casi.
;-)
 
Tendo a non fidarmi delle confessioni intime che si possono ricevere in una chat.Tutto mi lascia indurre,spesso,che siano solo scherzi crudeli di chi si diverte a giocare con la gente.Mi costruisco così una seconda me fredda e scostante,che tiro fuori dal cilindro nei momenti in cui,lo sento e lo percepisco,potrei anche abbandonare le difese e lasciarmi andare.
Eppure per me è importante.Non lasciarmi coinvolgere troppo,starne fuori.
Forse è così,forse la cosa è più complessa.


Una canzone dice all'incirca non si può giocare con il cuore della gente,se non sei un professionista.Ed è la frase che mi gira più in testa,ora.
 
@ leiz
"non si può giocare con il cuore della gente,se non sei un professionista" è la frase che ora gira in testa a me. Cos'è contagiosa?
 
giocare non ha per forza solo una connotazione negativa, ma bisogna essere dei "professionisti" per comprenderlo e attuarlo.

si, c'è una certa somiglianza tra i post. la terza tua frase riassume bene il mio.

ciao!
 
no, un ti amo non si butta mai via.
purtroppo non si riesce a buttare nemmeno quandi vorresti disfartene.

anche io a volte mi perdo nelle maglie dei blog, e leggo. Ma non ho smesso di leggere romanzi, per fortuna ;-)

Birdmad Girl
 
@ gianluca
quale? "qualcuno è ancora sveglio per parlare d'amore"?

@ birdmad girl
però si potrebbe fare un pò di pulizia, che ne dici? Buttiamo i vecchi ti amo tutti insieme?
 
Ah, le principianti del web.. che pacchia!!!
Mi vien da dire che cambia la forma,
il mezzo comunicativo ma la sostanza e la delusione alla fine rimane sempre la stessa!!!
Si è passati nel corso dei secoli attraverso la poesia amorosa, la linguadoca,
il dolcestilnovo, Cenerentola fino ad Umberto Tozzi!!!
tutti falsi come i programmi della TV nazionalpopolare però tutti adeguati ai tempi, parlare d'amore per
affermare se stessi e la propria esistenza.
E perchè la rete dovrebbe essere l'eccezione se dietro un nickname
c'è comunque un essere (dis)umano?
La rete è per antonomasia il mezzo che garantisce
assoluta libertà (chissà ancora per quanto...) di espressione nel bene e nel male: oggi sono Andrea 30 anni
ingegnere di Torino (in realtà impiegato del catasto) domani sarò Luca 32 anni imprenditore di Milano (in realtà bidello di scuola media)
e dopodomani magari Claudia bellissima studentessa di Bologna (in realtà casalinga grassona sfatta e con i capelli unti)... favole, favole moderne;
recitare una parte, vivere i panni di qualcuno distante da noi ma al quale nella realtà aspiriamo,
essere profondamente insoddisfatti e frustati nel mondo reale e cercare rifugio nel virtuale, nell'illusione.
La solitudine è così feroce che occorre una motivazione quotidiana, seppur effimera, contro la depressione, il vuoto esistenziale.
L'angoscia di vedere la casella di posta con zero nuovi messaggi oppure leggere con gioia la posta
con 1 nuovo messaggio arrivato di qualcuno che ci coccola e ci dice che ci ha pensato è un piacere
che può spingere anche a mentire sulla propria identità..cosa importa se è uno sconosciuto
un "ti amo" scalda sempre l'anima...
 
Anche a me piace molto quella frase "l'occhio del ferito vede solo sangue", sarà un pò cruda ma è senz'altro realistica, direi l'ideale da rovesciare addosso a tutti i vari ottimisti forzati...
I tuoi ultimi tre post contengono tre paroline magiche: teatro, chitarra e libri; sono parole che cerco di far vibrare vivendole a modo mio e ti confesso che un mio sogno sarebbe proprio quello di scrivere un libro. Ci sto provando, ma mi scontro sempre con la mia dispersività.
Se hai qualche consiglio da darmi, sono tutto orecchi.
Ti auguro una buona giornata!
 
@ monchelobuschero
dal dolcestilnovo a Umberto Tozzi il salto non è facile, ma ci si può arrivare.
Sull'essere dis(umano) poi, direi che tocchi un tasto davvero dolente. Ma c'è dell'altro. Vedo crudeltà in nome di un effimero piacere. Vedo apatia. Costruire con l'artificio un amore perfetto ne nasconde la sua vera natura. Personalmente sono rimasta legata agli amori impossibili. Quelli che nascono sotto le stelle peggiori. Quelli che pongono mille ostacoli e spronano a dure battaglie. Forse anche questi frutto della letteratura, ma di certo più veri di una qualsiasi farsa montata in chat.
Per la scelta degli utenti tipo (Andrea 30 anni ingegnere di Torino ecc) sorrido a due guance e penso che certe coincidenze non siano solo il frutto del "caso".
a presto
 
@ pier
non so se avrò consigli, ma visto che si parla di chat, forse quello sarebbe un ottimo mezzo per scambiarsi opinioni sulla scrittura che, oltre alle chitarre e al teatro, rimane comunque il mio principale interesse.
leoburatti@hotmail.it è il mio indirizzo di msn.
buona giornata anche a te.
 
e che bel modo di raccontare. bello avere quel biglietto straniero, pensarci ogni tanto.
 
Ciao, rileggendo i miei vecchi post ho ritrovato la scia della tua zattera, in questo oceano del web. Mi avevi colpito..poi ti ho persa...Un augurio semplice per formularti un anno semplicemente meraviglioso!

wolf
ho postato alcune righe che forse ad un'artista come te, potrebbe interessare!
;) www.lupoabruzzese.ilcannocchiale.it
 
che dolcissimo post...
spesso l'immaginazione ci coccola come mai la realtà riesce a fare...
La foto poi è magnifica!
 
@ francesco
quindi l'immaginazione non è reale?
 
Anche a me piace molto la frase "l'occhio del ferito vede solo sangue", ma mi piace molto di più "l'occhio del ferito ad una gamba vede solo camicie rosse", molto più risorgimentale.

Voglio riscrivere il tuo primo capoverso vito dalle finestre di casa mia (del resto siamo vicini):

"Sono in tre al mattino ancora svegli per parlare d’amore. Bologna dorme un sonno addormentato. Gli ospiti della mia vicina di casa precipitano nel vuoto del vino e la complicità del freddo comincia a scemare. Un coretto di voci appannate si schiarisce i pensieri con il contrappunto di Tenco. Un cane abbaia all'occhio del ferito, ammutolito".

Vorrei aggiungere:
La chat non esiste. Una volta si diceva, a ragione, "le chiacchiere stanno a zero": è vero. Esiste la letteratura digitale, di cui fanno parte blogs e altre novità impalpabili. Io che di palpabilità mi intendo discretamente, mi affeziono più ai culi che ai bigliettini TI AMO.
 
Anche qui, come per il post precedente, non leggo i commenti.
Ho seguito ciò che raccontavi immedesimandomi completamente! Anch'io a volte mi trovo a voler dire, e dire qualcosa di denso, per dare, lasciare, o anche, magari, poter lenire! E a volte mi trovo in una sorta d'impotenza nell'afferrare l'argomento, come se non avesse appigli, e pur girando e rigirandogli intorno sia sdrucciolevole, banale o...altro ancora!
Stupenda la conclusione, sia come chiusura, sia come profondità!
(e mi hai ricordato il libro "La Lettera d'Amore", di C.Schine)

Ti ho linkata anch'io!! A presto!
 
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
 
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Mi sono emozionato e, ti giuro, capita raramente.
Un bacio.
V
 
Cara Lucia,
leggendo le tue parole, mi sembra di conoscerti da tanto tempo. Alla ragazza della chat io direi che è fin troppo facile far innamorare con le parole delle canzoni quando hai a disposizione anni di musica che ha fatto innamorare intere generazioni. Mi viene da pensare che forse anche lui ha perso un'occasione.

Lucrezia
http://ilgiardinodellemore.blogspot.com
 
A Cilions

E' vero, l'immaginazione ci coccola. E' quel che penso guardando la tua foto.

Fadiesis
 
@ virgilio
"La chat non esiste": interessante teoria.
La trascrizione del primo capoverso, poi, la trovo divertente e sarebbe bello scoprire se sei in grado di farlo con l'intero romanzo.
;-)
a presto

@ Dandapit
quando nell'argomento non trovo appigli provo a chiamarlo sottovoce. Se funzione è lui a venire a me.
Grazie
 
anche tu le ore piccole eh?
 
Ciao Lucia, in pratica sono pieno di teorie.
Anche se le sfide così poste mi eccitano molto, non riuscirai a convinceri a leggere il tuo romanzo, prima dovresti tradurlo in un freddo saggio sulla memoria.
 
ciao Lucia.Che dolce la storia che hai raccontato.penso che sia bello provare sentimenti anche davanti a un monitor lontani dei kilometri quando l'unico senso con cui ci tocchiamo è l'immagiazione.certo che trasformare questi sentimenti in realtà nella vita di tutti i giorni tra i problemi di lavoro,di salute, di soldi sia un'impresa più complicata e non semprea lieto fine.Chatto poco.Mi è capitato di recente di provare dei sentimenti per un'utente di una chat.Peccato che poi quando mi è stato richiesto di trasformare questi sentimenti reali in affettività quotidiana mi sonon tirato indietro provocando le ire della mia amica virtuale.Ma davvero ho preferito non dovermi confrontare con la possibilità di trasformare l'amore da favola che mi ero immaginato con una realtà fatta di difficoltà e di qualcuno che si troverebbe a soffrire per la nostra pazzia.
 
Ciao Lucia!
...a parte il commento qua sopra, molto serio e...vabbè, troppo tristemente reale, io sono qui invece per Amenità!
Sì, perchè ti ho "nominata" per coinvolgerti in un gioco da blogger!
Non so, ho la sensazione che non sia il tuo genere di cose, ma ci ho provato lo stesso, magari riesci a trsformare anche quelle parole in poesia!!!
Ciaooo!!!
 
@ virgilio
fossi in te non provocherei. Per il saggio potrei farci un pensierino, ma sulla freddezza non posso garantirti nulla. Dovresti averlo capito, il distacco per me è cosa assai difficile. Pensa che quando compilo il modulo di una raccomandata mi commuovo sempre. ;-)

@ dandapit
ciao. In cosa consiste la nomination? Se devo lottare nelle acque dell'oceano contro un'orca imbizzarrita o farmi cospargere il corpo di ragnetti rossi ti dico subito che non ho tempo. Per altro dovrei valutare. Fammi sapere e grazie per aver pensato a me.
 
@ il lui della chat
Se non ho capito male, il tuo "tirarti indietro" è stato un tentativo di salvaguardare la favola, giusto? Come se gli amori delle favole non prendessero vita dalle situazioni più disastrose. Sei proprio sicuro di averne lette?
 
Ciao! Passa a visitare il nostro blog e vieni a sentire la mia musica su quello di Splinder ("sUono", tra i link o Sinapsi)...
 
Solo per farti sapere che ho gradito la tua visita sul mio blog e che spero di ritrovarti prossimamente.

Non prometto di leggere il tuo libro, ma prometto di tornare a leggere il tuo blog. ;-)
E io mantengo le promesse.

Un abbraccio accogliente. :-)

P. S. Meglio tenere chiusa la porta di casa e lasciare aperta la porta del cuore, piuttosto che fare come me che tengo aperta la porta di casa e ormai ho barricato quella del mio cuore... Ma ci sto lavorando.
 
Solo per farti sapere che ho gradito la tua visita sul mio blog e che spero di ritrovarti prossimamente.

Non prometto di leggere il tuo libro, ma prometto di tornare a leggere il tuo blog. ;-)
E io mantengo le promesse.

Un abbraccio accogliente. :-)

P. S. Meglio tenere chiusa la porta di casa e lasciare aperta la porta del cuore, piuttosto che fare come me che tengo aperta la porta di casa e ormai ho barricato quella del mio cuore... Ma ci sto lavorando.
 
Evvvaiiiii!!!!!!
Primo commento, primo casino...

Chiarisco.
Il commento sopra è mio, non di Assunta.
Solo che a lasciare troppo aperta la porta di casa può succedere che le amiche ti usino il computer e poi ti lascino le loro impostazioni di blogger sulle tue... :-/

Insomma, eccomi qui: Alberto.

Un abbraccio imbarazzato. :-)
 
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@ alberto
totale: tre commenti per annunciare la tua presenza. Un atterraggio un pò maldestro al centro del palco nello spazio della ballerina e due bicchieri urtati col dorso della mano. Ben arrivato Alberto! Cosa mi dici del post?

Ricambio l'abbraccio con altrettanto imbarazzo, di solito non sono così espansiva ma per te posso fare un'eccezione. ;-)
 
Entrambe sappiamo che gli inganni della rete sono gli stessi che possiamo incontrare per strada.

Sante Parole.
Forse l'unica differenza è la maniera di idealizzare l'Altro. Ma non avanzo teorie azzardate quando si parla di amore. E' semplicemente impossibile.
 
Visto che mi chiedi del post e che sono (ovviamente) davanti al computer...

1) Scrivi bene, da narratrice.
2) Vorrei sapere, visto che me ne occupo anche io, dove trovi il sito con "le novità dell’ufficio stampa".
3) Il tema è assolutamente d'attualità (ne ho parlato recentemente con un'amica): siamo quello che siamo, ma sul web siamo quel che scriviamo/mostriamo; con tutte le conseguenze del caso.
4) Io avrei voluto sapere chi mi aveva scritto quel biglietto, anche a costo di scoprire che lo aveva scritto per un'altra persona...

Niente confidenze inutili, ma per un pazzo che vai in giro a fare queste cose (http://www.abbracci-gratis.it) un po' d'indulgenza creativa. ;-)

Un abbraccio di routine. :-)
 
@ alberto
grazie per il punto uno. Al due rispondo che non ho trovato nulla sull'ufficio stampa perchè mi sono persa per blog. Sul tre sono d'accordo, ahimé, e "con tutte le conseguenze del caso!" Il quattro richiede un attimo di riflessione ma vedo che hai pazienza e che tornerai.
Per gli "abbracci gratis" poi, non ho parole. Vidi qualche mese fa un video musicale su un blog che ho perso di vista (forse ne hai norizia tu?) Non avrei mai pensato che qualcuno avesse "il coraggio" di farlo veramente. Complimenti davvero. Ora ti abbraccio con più convinzione.
;-)
 
Lucia...Torno! Non so se hai letto le mie risposte, l'invito al gioco resta aperto...
Circa le COINCIDENZE... mi piacerebbe saperne qualcosa di più! ...se ti va... Anche per questo ti ho dato risposta: ho maturato abbastanza profondamente che ciò che "appare" un caso...non è un caso! (ricordi quando hai perso le tavole del disegno? Ricordi, per me non era un caso che le avessi ritrovate, e neppure "come" le hai ritrovate!)...ma mi piacerebbe sapere "la tua coincidenza"!
(sai che io ho dato un'interpretazione diversa dalla tua al significato delle parole di "il Lui della chat"?...chissà se risponde!)
 
@ dandapit
quale interpretazione hai dato alle parole del Lui della chat? Ora sono io ad essere curiosa.
per "la coincidenza" vengo a commentare da te.
 
massì Lucia, facciamo un bel falò di tutti i "ti amo" che ormai sono da buttare.
tanto, viviamo nella stessa città.
tra portici ci si intende ;-)

un bacio
Birdmad Girl
 
"Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura!"
Se Dante fosse vissuto ai giorni nostri, credo che avrebbe usato questa espressione per descrivere il labirintico mondo di Internet. Personalmente ci sguazzo ma non posso negare che, talvolta, mi spaventa: è l'ignoto, può essere il tutto e il niente, e i suoi abitanti notturni, chi sono? Il fascino della conoscenza in rete è molto seducente, ma a volte è una pericolosa arma a doppio taglio: come un coltello estremamente affilato, bisogna imparare ad afferrarlo dal manico e mai dalla punta. Perché ogni lama, da che mondo e mondo, taglia e ferisce, e lascia cicatrici, profonde o insulse che siano...
 
@ birdmad girl
vada per il falò! Il fiammifero lo porti tu?

@ Adynaton86
la cicatrice è prova di sopravvivenza, da sempre. A questo proposito mi viene da pensare che forse, a volte, afferrare il coltello per la lama, sia l'unica via possibile per evitare che colpisca punti vitali. E concludo che ferirsi le mani mettendole avanti può salvaguardare dal cadere col c**o per terra.
La parola d'ordine rimane: "a buon intenditor poche parole!"
;-)
abbracci
 
@ Alberto
ho la risposta al punto quattro:
anch'io avrei voluto sapere chi aveva scritto quel biglietto, peccato che l'autore non sia voluto uscire dall'ombra.

abbraccio
 
...e comunque, da un punto di vista estetico-letterario, la chiusura ha i suoi perché! ;-)

Già che ci sono: mi daresti un tuo parere su questa favoletta? --> http://www.calibrozeroquindici.sinp.net/tufano.html/tufano_gerani.pdf

Grazie.

Un abbraccio favoloso. :-)
 
A proposito, oltre ad averti risposto sul mio blog, ho anche aggiunto il link del tuo blog: se scrivi sempre così, il successo come scrittrice è solo questione di tempo. Davvero. ;-)

Buona giornata, Lucia.

Un abbraccio augurale. :-)
 
@ Alberto
grazie per l'augurio. Ha lo stesso calore di un abbraccio.
buona giornata anche a te e più tardi faccio un salto a leggermi la favolina.
E' tua, vero?
 
Eh, Lucia...io ti risponderò...Ma avrei preferito che si riaffacciasse prima "il Lui della Chat"!
La mia interpretazione è stata istintiva, forse già nel momento in cui ho letto il suo commento, poi sono rimasta stupita quando ho letto te con un'altra visione, certamente più "positiva" della mia!
:-( (spero sbagliarmi!)
Al di là del fatto che lui parla di "un amore da favola" da confrontare con una REALTA' fatta di difficoltà, ciò che ha catturato la mia attenzione è stata la frase dopo, quella con cui chiude il commento: "e di qualcuno che si troverebbe a soffrire della NOSTRA pazzia".
Ovvero un'altra donna antecedente e già presente nella sua vita, prima dell'arrivo dell'amica della chat e dell'immaginazione che ha potuto spaziare -per un poco- OLTRE la DURA realtà quotidiana!
Ed è stata questa interpretazione che mi ha dato un cazzotto allo stomaco quando sono apparsa per invitarti al giochino: io amena e giullare sotto a quel commento!
:-( (spero sbagliarmi!)
 
Che ...UFF###!!
c'è sempre un errore!
La faccetta triste con la frase:
"(spero sbagliarmi)"
andava solo alla fine, non in mezzo!!!!
Uffa!!!
 
Basta! stamattina è giornata di errori!!
pure la "n" al mio nome mi sono dimenticata!!!!
DANDAPIT
(ancora non mi sono registrata, sto accedendo come "altro")
 
@ dandapit
in effetti anch'io ho notato la conclusione e ricevuto lo stesso cazzotto. Mi sono soffermata di più sulla favola perchè ho sempre una visione "romantica" dell'amore e non potrei mai vederlo così razionalmente. La terza persona soffrirebbe comunque, o forse sta già soffrendo, o non soffrirà mai perchè è la causa di questa "fuga". Non possiamo saperlo. Credo che l'amore, qualunque sia la scintilla che l'ha appicciato, debba sfogare la sua fiamma liberamente. Poi se qualcuno avrà costanza di soffiarci sopra, potrebbe durare anche una vita, come nelle favole. Se il Lui della chat non ha il coraggio di provare, forse quella favola non la vivrà mai.
Tu che ne dici?
;-)
 
Lucia, Lucia!!!
ah, che argomento!
E' il Leitmotiv della mia vita questo!
O per una data circostanza, o per un'altra! O forse è il "dramma" dell'umanità, o anche: è il modo di pensare prettamente occidentale, che separa sempre tutto. Il sentimento da una parte, la ragione dall'altra.
La fantasia e l'immaginazione viste come utopie da governare e dimenticare, e non come forza propulsiva per innescare cambiamenti, trasformazioni, rivoluzioni...umane! (La Ragione come unica guida!)
Su questa tematica, di cui stiamo parlando, ho scritto un racconto, che ho postato gli ultimi giorni di dicembre, ti va di leggerlo?
Così capirai come la penso, e ne parleremo estesamente, se vogliamo!
Comunque, certo, dipende dalle scelte: se si ha coraggio, si vive "fino in fondo"...
Altrimenti...
La sofferenza non si sfugge: si sfuggono solo alcuni apici, ma il risultato in questo caso -per me- è "sopravvivere", non VIVERE! (un compromesso: evitare l'acme di un dolore, trascinando qualcosa senza forma, nè sapore, nè dolore, nè gioia..)
Però siamo tutti diversi, perciò...
Se ti va...qui c'è il mio racconto: sono due post di seguito (l'ho diviso in due).
A "post"!! ;o]
 
Lì c'è solo la prima parte, mannaggia!
qui la seconda!
Oggi sto riempendo i tuoi commenti a furia di distrazioni, sorry!
 
Danda, per favore, calmati... :-D
Lo voglio leggere anche io il tuo racconto, ma continui a mettere il link del tuo sito e io non lo trovo.
Non ne hai una versione in Word?
Hai tirato fuori tre mega-temi che neanche Socrate e i suoi fratelli...
Uno per volta, please. (mezzo sudato)

pant...pant...

Vado a mangiare ora, poi stasera -con più tempo- mi metterò il mio cappello di cuoio e mi trasformerò in uno dei famosi Predatori del Racconto Perduto! ;-)

Un abbraccio IndianaJones. :-)
 
Complimenti per come scrivi!
Non saprei che dirti in merito alla questione degli incontri via chat, ti dico soltanto che la tua chiusa, a parte ad essere bellisima, esprime molto.
 
E' difficile giustificare a molti certe prese di posizione.Sopratutto quando sono meditate e non frutto del primo abbaglio di stagione.So che certe persone non si possono lasciare perche spezzeremo loro il cuore.Ci sono altre persone che non chiedono altro che uno spazio per loro per essere sodddisfatte.Altre invece hanno la propria persona come priorità e pur di farsi sentire sono inconsapevolmente i primi a zittire gli altri.Non c'è ragione o torto nella scelta che ho fatto.E' strettamente personale e con questo voglio dire che riguarda la mia coscenza, il mio carattere.Io dormo tranquillo?voi?
 
Sono ritornata qui, e ora che ti ho letto (che caso! Capito sempre subito dopo di te!), non posso aspettare la leggittima proprietaria di questo spazio!
Come cosa primaria, per me tu non devi giustificare niente a nessuno!
La vita è la tua, le scelte anche, e nessuno può permettersi di giudicare! Semmai è con te stesso che hai da fare i conti.
Tu ieri hai sentito la necessità di apparire ed esprimerti raccontando un tuo vissuto, a questo punto ognuno ha le proprie emozioni al riguardo. La mia, l'ho descritta: ho sentito un pugno allo stomaco.
Perchè io sono fatta così, e le scelte che ho fatto mi hanno portato a preferire semmai la solitudine, piuttosto del compromesso, sia nei sentimenti che nelle emozioni.
Vuoi sapere se dormo tranquillamente?
No!
ma non per questo motivo, semplicemente perchè sono un'irrequieta. Se fossi "rimasta" in certi compromessi, non avrei dormito affatto, o sarei in una casa di cura psichiatrica!
Non so che vuoi dire con persone che mettono davanti a tutto la propria priorità azzittendo gli altri, al contrario di persone che "sanno chiedere poco e limitare il loro spazio"...Cioè, questa affermazione/concetto aprirebbe un enorme "dibattito", troppo ampio e complesso per liquidarlo qui in mezzo!
Però noto che questo è un giudizio da parte tua, verso chi fa delle scelte precise!
 
Mi correggo.
Perchè mi sembra che anche tu abbia fatto una scelta precisa.
Volevo dire: il tuo è un giudizio verso chi fa delle scelte seguendo il proprio "cuore", cercando di tirare fuori il coraggio di viversi per come è la propria indole, non per "come dovrebbe essere".
(Non è facile esprimere ciò è al di fuori del raziocinio! Il Razionale ha dei precisi paradigmi a cui appellarsi, come al "comune buon senso". E "le parole per dirlo" sono a portata di mano.)

Detto questo, almeno fino a domani non posto più qui, Lucia, prometto!!
 
@ il lui delle chat
nulla da dichiarare, come alla dogana. Non vorrei alimentare in te la sensazione di essere giudicato. Non è così, non in questo blog.
Ti giro semplicemente le parole di Hermann Hesse che ho amato tanto quando ancora portavo quel fermaglio nei capelli: "Quando la vita chiama, il cuore sia pronto a partire e a ricominciare, per offrisi sereno e valoroso, ad altri nuovi vincoli e legami. Ogni individuo contiene una magia che ci protegge e a vivere ci aiuta."
Con la poesia non è necessario essere d'accordo. La poesia è. Punto e basta.

Un abbraccio di benvenuto
 
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
 
@ dandapit
non ci siamo mai viste tanto come in questo post.
Mi sembra di capire che fra il non dormire affatto e il non dormire tranquilli hai scelto il male minore. Sai cosa ti dico? Credo sia l'unica via per tornare a dormire un giorno.

:-)
un abbraccio e una tisana ristoratrice

PS Non è un "caso" se sei tornata così tante volte nelle ultime ore.
 
si si si!!ne porto due scatole, così anche se è umido siamo sicure di accendere il fuoco :-)

Birdmad girl
 
Io penso che qualsiasi cosa si faccia, anche chattare nascondendosi dietro il freddo paravento di una tastiera, prima o poi ciò che siamo davvero emerge...
E questo succede grazie ai dettagli, che guarda caso sono quelli che fanno sempre la differenza...
 
@ pier
il "dettaglio" è da sempre il mio chiodo fisso e solo in lui riesco a trovare la bellezza, assumendomi il rischio di vedere solo quello.
;-)
 
Allora su questo siamo simili... Infatti io per cercare i dettagli spesso mi perdo le cose più evidenti... ;-)
 
Cara Lucia, complimenti per aver trattato un argomento che mai avrei pensato suscitasse un tale interesse e sappi che ti appoggio TOTALMENTE!
E comunque, se dormi tranquillo/a, dormi e basta! Invece qua mi sembra che ci si accanisca troppo a preoccuparsi di giustificare il proprio operato con la paura di essere giudicato e la cosa non può fare a meno di farmi sospettare sempre di più un pò di codina di paglia...... ;)
Chiedo scusa se sbaglio.

fadiesis
 
@ fadiesis
Io, come Dandapit, non dormo tranquilla perchè sono un'irrequieta. L'espressione "codina di paglia" mi fa sorridere. Era da tempo che non la sentivo. Visto che è così facile da incendiare, ti invito al falò che faremo con Birdmad Girl (sempre che tu sia di Bologna) per bruciare tutti i vecchi "ti amo" che ormai non servono più a niente. Ci stai?
 
@ pier
...interessante
;-)
 
@ sonia
in mezzo a tutti questi commenti mi ero persa il tuo. Grazie e benvenuta. Vedo che la "chiusa" ti ha colpita. Anche tu non getteresti il "ti amo" di uno sconosciuto?
 
Ciao!!!Che bello scoprire nuovi blog interessanti!!Passerò spesso!!Buona serata!
Fairy
 
@ fairy
non mi resta che dirti "benvenuta"

;-)
 
Buon De-lurking Day
 
mmmhhh...vedo che Riccardo è passato anche qui! A saperlo, non glielo avrei suggerito nel mio commento di risposta! ;D

Lucia, ritorno: No, non è un caso! Oggi mi si è ampliata la visuale circa "le coincidenze", e... è veramente incredibile come i tempi e gli argomenti si siano allacciati "con una simultaneità" sorprendente! Mi piacerebbe raccontarti le varie connessioni, ma preferirei "a lurking space"!!...per usare la terminologia Riccardiana!

Va bene, se per caso ti interessa questa mia visuale, batti un colpo!
E, per dirla all'Alberto:
un abbraccio non casuale!
 
@ dandapit
colpo battuto
 
Innanzitutto, immagina la mia sorpresa quando scorrendo fra i post, ne trovo uno mio.
Prima reazione (disperata): ma sono io?, e quando l’ho scritto?, possibile ch’io sia così fuori da non ricordare?.
Seconda reazione (razionale): un nick uguale al mio! Ma è possibile? Sicuramente no. Ci clicco sopra e mi ritrovo. Quindi ritorno alla prima reazione: disperazione per la mia eventuale e sempre più probabile seconda personalità. Già m’immaginavo lunghe sedute di analisi.
Terza reazione (indagatoria): andiamo avanti, verifichiamo, capiamo…quindi vedo un post tale e quale di Abo (Alberto).
Quarta reazione (rabbia sfrenata): Abo ne ha combinata una delle sue. È riuscito a individuare la mia password. Mi è già successo in passato (non è stato Abo, meglio dirlo a scanso di equivoci) e quindi non lo trovo improbabile. E mentre stavo già chiamandolo, a quest’ora, per una sfuriata coi fiocchi, trovo la spiegazione.

Beh, in realtà volevo scrivere altro. Volevo dirti per esempio che mi piace molto ciò che scrivi e come lo scrivi.
Per quanto riguarda la comunità di internet, che dire? Facile spalmare parole sullo schermo quando non ci si mette in gioco in prima persona, quando si può essere tutto e il contrario di tutto. Chilometri di asfalto o di ferro o di cielo abbattuti. Nessuna barriera, nessuna inibizione.

“Ti amo”. Bello sentirselo dire da qualcuno che ami. Triste saperlo sulle labbra di chi non potrai mai amare.

Ciao,
Assu
 
@ assu
"triste saperlo sulle labbra di chi non potrai mai amare" direi che chiude perfettamente il cerchio di tutti i nostri commenti.
Grazie per il tuo contributo.

A presto
 
Grazie Fadiesis;)
Ho letto che anche tu fai Reiki e suoni...
Che piacevole sorpresa;)
 
Anche tu Cilions fai Reiki e suoni!?
Che bella "coincidenza"!
Fadiesis
 
le mille storie gettate


bussano

brividi di sole

contro le mie finestre

sono le mille storie gettate

tra le gambe conserte dei ti amo

serrate nella mano nascosta dietro la schiena

dopo le notti grise che calpestano i piedi

agli sbadigli cavi di questa vita

sempre più chiusa per turno

ogni giorno che non passa

cino
 
@ anonimo poeta
ma che belle queste tue parole che fanno eco alle mie. Grazie per il tuo dono.
 
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