domenica, marzo 25, 2007
L’acqua di una lacrima d’addio
Il cielo piange da stamattina. Le sue lacrime acide hanno inzuppato la città e sotto i portici sfilano impermeabili e giacche a vento che avvolgono anime raggelate in una giornata umida e ingannatrice. La pioggia batte colpi assestati alle finestre a nord e annaffia le piante che troppo spesso trascuro. Io le guardo tracannare acqua come maratoneti a fine gara. Sono forti e battagliere. Ogni anno provano a rifiorire. Si rinverdiscono e rinnovano il loro fogliame. Qualcuna cresce e genera altre piante. Qualcun’altra, con coraggio, muore.
Oggi il sole è mancato al nostro appuntamento, penso. E io che avevo comprato pure una camicia nuova…
Un tempo stavamo insieme fino al tramonto. Lo ricordo. Ci incontravamo sulla spiaggia. A volte era già lì all’alba e lo vedevo spennellare una tinta rosa sulla superficie di un mare piatto. “Che fai?” gli dicevo. “Cambi il colore dell’acqua?” Mi avesse mai risposto una volta!
Spesso mi raggiungeva al largo dove mi cullavo sopra una tavola da surf. Il suo tocco era gentile solo in apparenza. Mi strinava con l’aiuto del vento e la notte non dormivo dal dolore pensando a lui.
Se lo guardo mi acceca. Si prende i colori. Li mescola. Li fa tornare luce finché non li distinguo più. Se lo cerco si nasconde dietro nuvole complici.
Da sempre mi nega la sua bellezza e oggi ho deciso di tradirlo.
Esco in terrazza seguendo l’odore della terra bagnata. Due gocce mi scivolano sotto il maglione, come dita dal tocco lieve. Una terza si ferma sul viso, ne ridisegna i contorni con grazia e abilità. Poi arrivano le altre a crescere il ritmo insistente. L’acqua scorre sui capelli. Riflette sulle mani. Accarezza le spalle. La pioggia mi canta intorno e si raccoglie ai miei piedi infreddoliti. Respirando mi asseto come pianta in serra. Se mi vedesse mia madre penserebbe di aver buttato i suoi soldi per farmi studiare. Sorrido.
"Lucia ma che fai?" Grida una vicina. “Non vedi che piove?”
E’ una signora di mezza età, con la mano sulla testa cotonata.
La saluto e torno in casa.
Il cielo continua a piangere ma non so cosa fare. Bagnarmi era l’unico modo che conoscevo per consolarlo.
Etichette: il mondo di Lucia
;-)
a presto
fa rima con magia
fa rima con malia
fa rima con poesia
fa rima con follia
fa rima con bugia
fa rima con fantasia...
Un abbraccio piaggeria :-)
Il tuo racconto mi ha fatto venire in mente le giornate di inverno quando sgattaiolavo fuori di casa per andare a scuola fingendo di dimenticare l’ombrello. Non ho mai sopportato gli ombrelli e ancora adesso ne faccio a meno volentieri. Mia madre, inevitabilmente, mi rincorreva: Insomma, non lo vedi che piove (oppure, sta per piovere). Giù dalle nuvole e prendi l’ombrello. Mi ha sempre fatto ridere questa frase che lei ripeteva sistematicamente, con una autorità che non lasciava libertà di interpretazione. A malincuore aprivo l’ombrello e mi accontentavo di qualche goccia che scivolava sulle scarpe. Ma, d’estate era tutto diverso. D’estate, quando pioveva, si riusciva spesso a evitare il controllo degli adulti e allora tenevo la bocca aperta e sentivo quel sapore che mi faceva pensare al ferro, al metallo. E pensavo: è di questo che sa la natura, di metallo e di minerali.
hai dimenticato
nostalgia e malinconia
;-)
Un abbraccio pianta annaffiata
@ Assu
Nella mia vita ci sono stati pochi ombrelli e quei pochi li ho lasciati in giro. Ora ne ho uno lilla, che lascio fuori dalla sala se vado a teatro, e uno rosso a pois che non è mio. :-/
Sorrido e ti vedo bambina mentre bevi quella che io chiamavo "l'acqua del cielo" dalle labbra. Io lo facevo anche con la neve e con la grandine. Della natura assaggiavo tutto, compresi i fiori di campo e i frutti selvatici. E forse sì, la natura ha il sapore del metallo, ma io ci ho sempre sentito anche l'odore del sale e un che di buono che sapeva di pineta.
PS "Giù dalle nuvole e prendi l'ombrello" me la voglio ricordare.
;-)
A presto
Il pallido sole che segue ci rimette in corsa ma non dona energia, caso mai ne assorbe. Perché affrontare così la primavera e l'estate?
io invece domenica mi sono svegliato con la neve..una soffice coltre di purezza copriva ogni cosa, poi, più tardi la pioggia ha sciolto ogni traccia, ma la magia di quella vista è stato qualcosa che rimane.
Sotto la neve tutto è silenzioso, anche le città appaiono più belle, non si vedono i muretti di cemento, le cacche dei cani, i preservativi usati buttati qua e la. Il bianco acceca e scalda il cuore.
è come svegliarsi dopo un festino a base di coca,i colori le cose ma sopratutto le velocità hanno ripreso il loro solito verso, e rimaniamo storditi al pensiero della frenesia che fini a poco prima ci suonava la carica per andare...rimane lo stupore e in un qualche modo la voglia di rifarlo!
un bacio.
Babi.
Da piccolo uscivo spesso in giardino ad attraversare la pioggia, per la disperazione di mamma che temeva mi prendessi un raffreddore. Non so per quale ragione la pioggia mi ha sempre dato un senso di libertà e di liberazione, quell'aria sottile che abbraccia i polmoni, le gocce carezzevoli che confondono le lacrime.
La pioggia è gentile, perchè si prende il suo tempo e poi se ne va, lasciando spazio al sole. Se si presenta fuori dal suo tempo, in estate, quando va via si scusa col sole regalandogli un effluvio di colori.
Il cielo di Bologna ieri sarà stato contento della discreta sensibilità che gli hai riservato; sicuramente oggi sarà meno triste.
E quel mascalzone di un sole ci penserà due volte prima di provare tradirti, la prossima volta.
Babi
Ofyp.
In quanto alla camicia nuova.... vedrai che presto ci sarà un'altra nuova occasione!
Un abbraccio forte.
Fadiesis ;)
l'acqua che batte sulla tela mi ricorda la pioggia estiva, quando in spiaggia aprivamo gli ombrelloni e ci rifugiavamo a fumare sigarette di nascosto dai genitori.
Per quel che riguarda il sole, invece, con un bel cappello di paglia, due occhialoni e un'ottima crema antiscottature, credo di poterlo affrontare in qualsiasi stagione, purché non si presenti di notte.
A presto
;-)
@ tu, che rabbia che mi fai
"svegliarsi dopo un festino a base di coca"?
Mah!
@ Babi
pioggia e baci travolgenti? Che bella domenica che hai passato! Presto mi racconterai, vero?
delizioso quel che scrivi...come sempre.
Il cielo di Bologna è ancora triste, ma almeno non potrà dire che non ho provato a consolarlo.
Per quel che riguarda il sole, su quel "mascalzone" sorrido amaramente, perché mascalzone forse lo è davvero.
;-)
a presto
un abbraccio
@ spiderfedix
la fine della siccità è spesso l'inizio di una fase più florida. Lo spero per le mie piante, lo spero per i campi che soffrivano la sete, lo spero per me.
a presto
;-)
@ galadriel
Se fossi in te ci proverei a farlo tacere. Uscirei in strada e mi farei scompigliare i capelli.
Poi, forse non riusciresti a farlo tacere, ma ti porteresti in casa il respiro dei posti lontani.
Magari un pezzetto d'Irlanda.
Che ne dici?
;-)
@ Ofyp
mi rivolgerei al nostro amico "poeta", ma credo sia impegnato in altre attività extra.
E' vero, ci sono solo "modi" e quel che è certo è che questo è il modo mio. Qualcuno cantava "my way". Lo ricordi?
un saluto bagnato
:-)
lo dice sempre anche mia madre che non si può affrontare il sole senza crema per le scottature.
Ne metterò in borsa una di quelle potenti. Protezione TOTALE!
Abbraccio fortissimo
@ vittoriougoburatti
"danza triviale tribale passionalmente sporca"?
mah!
Ognuno ha il suo sole, ognuno ha la sua pioggia. E in ogni terrazza, se ci fai caso, c'è una "pazza non più ragazzina" che sta lì a farsi inzuppare.
PS: ho terminato di leggere "Il Terzo Desiderio" e.. che dire.. non ho parole! Mi ha rapito, non riuscivo a distaccarmi dalle pagine. Ti dirò una cosa che spero tu possa prendere per complimento: l'ultima volta che una lettura mi ha catturato così tanto è stata quando ho letto "Non ti muovere" della Mazzantini. Mi spiace di essere lapidario nel commentare la tua opera ma, se potessi fare come la Cantelli, lo farei in tua compagnia reale con un buon vino frizzante. Il vino, ovviamente, lo porto io :) Un grosso abbraccio e continua a scrivere e a coltivare i tuoi sogni... magari un "quarto desiderio"!
Caro Ady,
grazie per le tue parole. Dici di non averne, ma leggendoti mi restituisci le emozioni che hai provato. Grazie. Grazie. Grazie.
Leggo tutto come complimento, anche l'approvazione per la "sveltina" immaginata. ;-)
PS
Capito a Milano, qualche volta. Perché no? Parlarne davanti a un buon vino frizzante non sarebbe male.
Ti abbraccio anch'io, pensando al quarto desiderio, che però non si avvererà mai.
Grazie per il tuo invito, magari quando torno ci beviamo una tazza di the insieme. intanto ti lascio un piccolo bacio, per stanotte, morbido e blu.
BirdMadGirl
Basta piangere, è noioso.
Cosa?
Inizia a piovere.
Forse Dio esiste."
Timi e Albinati.
Non so perché, ma a sentir parlare di lacrime e pioggia, mi viene in mente questo piccolo frammento...
"Il cielo piange da stamattina" e a volte nasconde provvidenzialmente nel rumore le nostre lacrime...
Anche qui a Est in questi giorni il cielo si è molto arrabbiato...
A presto.
N_L
quella culla da surf,
quelle prime goccioline birichine che ti hanno fatto fremere...
la camicia nuova da indossare a pelle.
Ma anche la cotonatura croccante della vicina di casa.
Grazie per questi momenti softcore, focosi, in giornate umide e uggiose.
Ho sempre amato i traslochi. Forse per quella continua ricerca dell'eden che mi ha dannato l'anima. Forse anch'io lascerò Bologna, chissà. O forse sarà lei a lasciare me.
Ti aspetto per quel tè e durante la tua assenza farò la guardia alla città.
a presto
Ricambio il bacio notturno con uno diurno e pieno di luce, nonostante la pioggia.
@ n_l
il cielo piange e nasconde le nostre lacrime. Sì è vero. Nasconde anche quei piccoli dolori che vogliamo tenere nascosti, come fosse un segreto fra noi e il resto del mondo.
A est va comunque il mio sguardo e parte dei miei pensieri.
A presto
Poche parole da me, molte immagini e odori dentro...
Il cuore conosce, il palcoscenico si amplia, la tua poesia disegna con un pennello da grande artista metafore che sanno donare...
Una fata dal tocco magico sei!
Carezze&carezze...
Attenzione all'invidia! Gioca brutti scherzi. Ma se vuoi il numero del parruchiere della vicina cotonata, posso procurartelo.
Ti mando un bacio.
PS Sul blog si può dire "bacio", vero?
;-)
Ti aspettavo.
Qualche cuore conosce. Qualche altro dimentica. Il mio continua a essere irrequieto, ma so che tu lo aiuterai.
Ti abbraccio fiore romano. La pioggia, prima o poi, smetterà di cadere.
una volta volli tradirlo anch'io il sole, ma nel medesimo istante in cui mi offrii alla pioggia lei si fece grandine dura... e allora compresi... talvolta il tradimento può far male anche a chi lo mette in atto!
Saluti D
"tradire" non è solo un termine negativo. A volte significa "manifestare involontariamente, lasciare trasparire ciò che dovrebbe rimanere nascosto".
Non sempre le parole possono, e dove non arrivano loro si spera arrivino le azioni.
Grazie per il tuo complimento.
Un saluto e a presto
:-)
vivrei nell'acqua...e gli addii mi han sempre commosso
L'immagine di me che mi inzuppo sotto la pioggia è un'altra di quelle cose che mi appaiono belle solo nella mente. In realtà non oso mai farlo davvero, vista la mia cagionevolezza mi prenderei un febbrone all'istante.
Mi ha colpito la tavola da surf. Ci hai mai provato Lucia? Io sì, e potrei raccontarti di viaggi a Bali o alle Canarie, di corsi fatti con un istruttore dalla pelle bruciata dal sole, di paraffina, longboard e tanto altro. Fin quando ho capito che era solo un'altra delle mie idee belle solo nella testa, ma nella realtà non faceva proprio al caso mio. Peccato, ho ancora il portasurf sulla micra e una muta lunga che non ho indossato mai.
Un abbraccio, e a presto.
P.S. Non so perchè, ma ho pensato che l'espressione della donna nella foto sia proprio come la tua, quando sei felice.
riposa,
la mia lingua all'ombra del silenzio
e ingiallite parole cadono nell'autunno del giorno
laggiù,sulla pula del grano,
tra le conchiglie, rovistano alcuni
e le vele rientrano, stanche di vento e di sale sazie
ma ancora noi,
noi s'aspetta e si veglia
recitando rosari a nuovi amori
PERCHE' RIESCI A ENTRARE.
BRAVA LUCIA, UN ABBRACCIO
Solo, sdraiato in un prato grande e verde, il Ragazzo lasciava che la sua mente turbinasse elaborando pensieri che mai lo avevano colto prima d’ora. Eppure lì, nell’armonia di una natura appena sbocciata ed apparentemente silenziosa, eppure pullulante, all’esame di un orecchio attento, di molteplici rumori vitali, la sua mente si apriva a nuovi interrogativi.
“ E perché non sa godere appieno neppure dei beni a lui concessi? Che sia la presenza di una morte ineluttabile ed incombente a precludergli la serenità, o forse una insaziabile avidità che lo porta a considerare ogni obiettivo raggiunto solo come piccola parte di un disegno assai più ampio, addirittura tendente all’infinito? O forse, o forse solo la mancanza di un’assoluta armonia con chi e quanto lo circonda, forse la sua personalità troppo complessa e sfaccettata perché ogni suo aspetto trovi la completezza nel mondo…”
il Ragazzo, i grandi occhi splendenti persi nell’immensità del cielo, non sapeva perché questa domande lo assalissero così d’improvviso. Quella mattina, aprendo a caso un libro, si era trovato davanti un racconto e, senza sapere perché, l’aveva letto d’un fiato. Bello, intenso, drammatico…e un meccanismo era scattato nella sua testa: perché drammatico? Perché ci affascina tanto di più la sofferenza? Ma poi non ci aveva più pensato. Si era dedicato alle sue occupazioni quotidiane, aveva vissuto quel giorno come ogni giorno. Non sapeva perché si fosse recato in quel prato ormai a pochi noto, che non visitava più da tempo, né perché avesse scrutato con dolcezza ogni suo dettaglio e ascoltato ogni suo fruscio, per poi stendersi lì, e pensare. Era tanto che non pensava più…
“ Una sorta forse di ambizione lo spinge ad oscurare la gioia che è già in suo possesso per tentare di conseguire subito mete ancor più lontane? Ma non dovrebbe essere un bene porsi alti orizzonti, tendere al meglio? Sì, ma l’uomo fraintende. Si lascia traviare, non rammenta cosa davvero può dargli gioia, insegue chimere inutili e trascura l’essenza…ma qual è poi l’essenza? Qualcosa di simile all’armonia, forse.”
Il Ragazzo si alzò senza emettere alcun suono e lentamente arrivò fino ad un vecchio albero, scrutando la sua corteccia incisa e dolorante che recava segni di voti,promesse e nomi d’amanti, di amici, di singole persone d’altri tempi. Stese una mano con gesto fluido per toccarlo,quasi per recargli un piccolo segno di conforto nella sua solitudine (non è poi così strano essere soli in mezzo a tanta vita) ma il tronco sembrò allontanarsi e divenire ancora più irraggiungibile…
“ anche Aristotele scriveva che la Tragedia è superiore alla Commedia, in quanto la prima imita gli uomini migliori, la seconda i peggiori. È dunque così poco seria, filosofica e meritevole di riguardo la gioia? Io non credo. Ma pochi la possono capire, e spesso sono i pochi che non hanno nulla oltre alla Fede, qualunque essa sia.”
La mano del Ragazzo raggiunse il vecchio tronco solitario e lo attraversò senza scomporlo, senza un fruscio. Fu in quel momento che il ragazzo si rese conto di non esistere, di essere solo un lontano ricordo, di una persona, o di un pensiero, o chi lo sa, tornato in quel posto per chissà quale motivo. Non era esistita quella mattina per lui, né i giorni precedenti di cui pure serbava il ricordo, costruito per qualche recondito motivo dalla sua mente nell’oblio in cui era celato da un tempo indefinito,durato un attimo o mille anni.
E allora alzò gli occhi al cielo, e dal cielo iniziò a piovere. E le gocce liquide sfregando sulla corteccia ingiallita sembrarono sussurrare una domanda al vento gelido…ma forse fu solo un’eco lontana.
t'invidio: tu hai anonimi che ti scrivono poesie e citazioni dotte importanti; i miei -al massimo- lanciano slogan e critiche... :-/
Qual è il tuo segreto?
Un abbraccio postadelcuore :-)
gli addii da sempre mi commuovono e forse li detesto un pò. A volte ricordo solo quelli. Una lunga serie di addii che lasciano solo cocci rotti.
a presto
@ Daniela
Con la tavola da surf ci ho provato qualche volta senza grandi risultati. Spesso rimanevo ancorata alla tavola dei surfisti e mi lasciavo condurre al largo come la coda di un pesce.
L'acqua mi massaggiava i fianchi. Erano le estati più belle. Quelle con gli amici. Quelle di chitarre e grigliate sulla spiaggia.
Quelle della speranza.
PS
la ragazza della foto mi somiglia molto, non sono io, ma un pò è come se lo fossi.
Ti abbraccio anch'io
A presto
quanto mi piace quel "recitando rosari a nuovi amori".
Un'altra perla si aggiunge alle altre e un giorno spero di poter indossare anch'io una collana di parole.
a presto
Grazie di aver, un giorno, pensato di passare di qui. E grazie per tutte le volte che deciderai di tornare.
@ Laura
Grazie "lalla". Ti chiamano così vero? Ho conosciuto una sola persona con questo nome. E' inglese. Donna di grande simpatia. Mi ricordi lei.
a presto
@ F@A
che dire? Grazie è riduttivo. Arrossisco. Nascondo il viso. Poi mi torna la voglia di scrivere. E spero in parole nuove.
un abbraccio
Pensare che gioie e sofferenze possano essere codivise sembra già troppo ottimista.
La reale condivisione dei sentimenti avviene solo in rarissimi casi. In casi di comprensione a amore reciproco. Fantascienza. Roba d'altri tempi, direbbe mia madre.
Condivisione è accettazione. Comune partecipazione a qualcosa. "Partecipare" al dolore dell'altro, quando è possibile, ci fa scoprire che la felicità è rara, e in fondo consola la mancanza della nostra felicità. Forse è per questo che mostriamo empatia solo di fronte all'altrui patimento. La gioia poi, è così raro incontrarla che quando ne sentiamo parlare, a volte, nemmeno la riconosciamo. Basti pensare alle reazioni degli uomini di fronte a un pazzo che urla la sua gioia o a un poveretto che piange la sua disperazione.
Per una come me, un pò pessimista e un pò irrequieta, il pazzo e il poveretto sono due facce di una stessa medaglia. Medaglia che comunque rimane nelle tasche altrui.
e di non voler uscire di casa STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
STATI UNITI – Si sente parlare spesso di una nuova democrazia, quella della rete, come se internet fosse un mondo a parte, fatto solo di link e di bit, che oscilla tra l'oscurità della perversione e la luce del rinnovamento. In realtà il web è fatto di persone e, in quanto tali, si mantiene in equilibrio precario tra l'una e l'altra vetta. È stato superato un limite, ieri, ed è stata scritta una pagina nera dell'internet. Protagonista, suo malgrado, della vicenda è Kathy Sierra, brillante mente impegnata nelle tecnologie e nelle scienze cognitive, ma soprattutto blogger stimata. Nelle ultime quattro settimane sono stati rivolti pesanti insulti nei suoi confronti, fino a diventare minacce anonime che l’hanno costretta a rinunciare a una conferenza.
LA VICENDA – I primi abusi sono iniziati sul blog di Kathy Sierra Create Passionate Users un mese fa, quando sono comparsi, sempre in forma anonima, attacchi personali e insulti. Per chi ha blog molto frequentati, una percentuale di spam e di critiche è fisiologica, è questione di grandi numeri e di pubblica esposizione; ma non per questo sono da sottovalutare i comportamenti criminali e gli abusi, in particolare se rivolti a una donna. Quando il limite di tollerabilità è stato superato, con la pubblicazione di minacce di morte («Spero che qualcuno ti tagli la gola») e immagini digitalmente ritoccate, Kathy Sierra ha deciso di raccontare stralci della propria vicenda sul blog, come esempio di una cultura deviante della rete che non deve essere sottovalutata.
L'ANONIMATO È UN DIRITTO? – Il primo problema sollevato riguarda, ovviamente, l'anonimato che difenderebbe abusi e violenze come quanto accaduto. In alcuni casi, però, la possibilità di intervenire in forma anonima protegge le fonti e la sincerità dei pensieri. Attualmente non si è ancora giunti a una formulazione universale, in cui ogni utente è univocamente responsabile delle sue azioni anche virtuali, ma forse questa vicenda riporterà l'attenzione su argomenti importanti determinando il confine tra libertà di espressione e abusi online. L'esperto di rete Giuseppe Granieri esprime così la sua opinione in merito: «Aiuterebbe già tanto semplicemente capire che la libertà consiste nel discutere sul tema e che la violenza inizia laddove si comincia a discutere delle persone. È quello il primo bivio che porta a trascendere il rispetto.»
INDIGNAZIONE INTERNAZIONALE – Gli attacchi personali sono stati perpetrati in forma anonima, ma altri due siti hanno raccolto materiale testuale e fotografico contro la blogger, amplificando le minacce e moltiplicando gli insulti. Tra i collaboratori dei siti incriminati Meankinds.org e Unclebobism (attualmente chiuso), spiccano anche nomi importanti della rete, come Chris Locke, co-autore del Cluetrain Manifesto, testo fondamentale sul mercato online. Già moltissime persone hanno espresso la propria solidarietà nei confronti di Kathy Sierra, annunciando anche scioperi di blog, come nel caso di Robert Scoble, che si asterrà dalla scrittura per una settimana in segno di rispetto, e Mike Arrington che dichiara le minacce a una donna inaccettabili. La vicenda ha così preso una valenza simbolica ed è andata oltre la sfera dei blogger, interessando anche Bbc e Guardian : la battaglia in difesa di Kathy Sierra non è solo personale, ma è una lezione da impartire al web, ancora adolescente, e agli individui che pensano di poter cancellare la civiltà. Marina Rossi
oh, come vorrei dirti
di quelle briciole di nuvole
che lascia in prestito l'anima al cielo
ancora più azzurro
ora,
dei peccati rimbalzati
sui muri imbastiti dal mio temporale
piovuti come scuse
sulle case gialle di paglia
ma dimmi,
almeno tu ci credi?
a questi cocci d'ombra
che piano piano s'affogano nel sole
così fedeli ai silenzi dopo gli spari
che bello trovarti!
se sei d'accordo vorrei dedicare la tua poesia a chiunque si sia sentito vibrare dentro ogni singola parola. A partire da me.
Grazie
ti abbraccio
Benvenuta!
La foto è un dono della rete. Trovata per caso. Chi mi conosce dice che mi somiglia e forse è così.
a presto
:-)
ciao
ci sei riuscito...anche senza account ;-)
Oggi è tornato il sole. E' lì fuori che mi aspetta. Metto la camicia nuova e vado a incontrarlo sulla spiaggia.
Un sorriso raggiante.
A presto
@ Carmen
Sempre ore piccole eh? ;-)
La malinconia della pioggia se ne va con le ultime gocce cadute. Inforco gli occhialoni e mi godo un pò di questa nuova azzurrità.
E' tornato il sole anche da te?
@ panzabiker
grazie.
Benvenuto/a
ora passo a trovarti...
;-)
a presto
a presto
assu
grazie ancora. Finirò per arrossire, mentre speravo di arrostire al sole.
Per onore di sincertà, ti confesso che sto ancora aspettando l'extraterrestre. ;-)
"Amo la radio perché arriva tra la gente / entra nelle case ti parla direttamente / se una radio è libera, ma libera veramente / mi piace anche di più perché libera la mente".
A presto
Un abbraccio
@ Assu
Che bello rivederti!
Ancora sotto la pioggia per poco. Il sole si è affacciato timidamente. Anche stamattina mi aspetta sulla spiaggia. Corro a incontrarlo.
A prestissimo
baci
PS Bella "acqua di mare all'incontrario". Ha il sapore del sale e odora di infnito.
PERCHE' HAIME'
MOLTO SPESSO LA NOSTRA MENTE RITORNA IN QUEI POSTI CHE ABBIAMO VISSUTO INTENSAMENTE ED E' UN CASINO, IN QUESTO MODO SCATTA UN MECCANISMO PESSIMO,FATTO DI CONFRONTI, RICORDI, ATTIMI E SENSAZIONI CHE CI FANNO SOLO MALE MA A CUI NON VORREMMO MAI STACCARCI, PERCHE' LEGATI AD UN PASSATO BELLISSIMO, CALDO, ACCOGLIENTE, PERO' E' PROPRIO LI CHE SBAGLIAMO PERCHE' NON CAPIAMO CHE FORSE C'E GIA' QUALCUN'ALTRO CHE PRENDEREBBE IL POSTO GIUSTO, QUALCUNO PRONTO AD AMARCI, MA LE CATENE STRINGONO ED A OGNI PASSO AVANTI PER QUEL DOLORE NE FACCIAMO UNO INDIETRO..
E' LA VITA CHE E' STRONZA LUCIA.
AL PUNTO GIUSTO.
UN BACIO E TORNA A TROVARMI FA
La vita è stronza? Forse sì. E forse è come dici tu. "A ogni passo in avanti, per quel dolore ne facciamo uno indietro".
Io non ho mai smesso di camminare. Ed è per questo che sento male alle caviglie. Qualche volta mi fermo. Lascio guarire le ferite poi continuo a camminare.
Un bacio
a presto
anche a Bologna è tornato il sole. Ed è tempo di scrivere un nuovo post.
:-)
un abbraccio anche a te.
a presto
qualcuno tornerà a leggere questo post. Lo fanno sempre. Qualcuno tornerà a commentarlo. In quanto ai tesori, credo che sia importante riconoscerli e custodirli "golosamente".
;-)
rispondo a "tu, che rabbia che mi fai... ha detto..."
Si ma quando la neve si scioglie tutto ciò che sembrava essere svanito torna a galla...
Meglio fermarsi e fare pulizia...
le lacrime del cielo dici?
Se fossero state lacrime di gioia alla pioggia si sarebbe associato il sole, non credi?
PS
T.T.T.
;-)
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