venerdì, marzo 02, 2007
LE PAROLE CHE NON SERVONO PIU’
E’ un pomeriggio di sole a Bologna. I portici trattengono le timide rigidità di un inverno mite e una ragazza coi polpacci grossi e le scarpe basse passeggia leccando un gelato. Tagli di luce attraversano il rosso dei tetti e riflettono moderni chiaro scuri sulle facciate dei palazzi antichi.
In giornate come questa amo camminare mentre il battito del mio tacco sta al ritmo di un cuore allenato, e insieme rintoccano una musica conosciuta che fa da sottofondo al mio vagare.
Davanti alle vetrine mi accompagnano le note di una fisarmonica, spinte fuori dalla noia di due braccia slave e all’angolo gli altoparlanti esterni di un barettino elegante soffiano una Vanoni a suon di samba che canta “vivere non è cercare dei perché, ma usar la bocca, gli occhi e il cuore”.
Sento il vento sulla faccia e lo lascio entrare sotto il trench che si apre e svolazza sui miei fianchi come la vela di un windsurf pronto a partire. Cammino verso la piazza con lo sguardo fisso sul Palazzo del Podestà che si intravede maestoso in fondo alla strada. Da questo punto della città appare inclinato e ricurvo come un vecchio che dorme sulla poltrona dopo pranzo. Vivo la città come fosse l’ultima volta e mi permette di vedere quel qualcosa che appartiene solo alle ultime volte. E’ quasi lo stupore dello straniero il mio. Lo sguardo di chi dovrà ripartire dopo qualche ora e scatta fotografie nella mente per portare qualcosa con sé.
Sotto il portico una ragazza sul suo banco di legno vende vecchie cartoline in bianco e nero e collanine di perle antiche. Mi sorride. Sfoglio qualche immagine ingiallita. Sono paesaggi, ritratti di famiglie in posa col vestito della festa e volti ritoccati che inneggiano un passato fascista. Bimbi, rose infiocchettate e spiagge non troppo affollate. E sul retro riportano le parole che non servono più.
Penso che se avessi un banco come quello potrei vendere anch’io vecchie parole e liberarmi del loro inutile peso. Parole di amici che non torneranno e antiche ninnananne che nessuno più canterà. Parole di esami sostenuti e dimenticati e parole di canzoni che mai più sentirò. Ma soprattutto parole d’amore. Quelle le regalerei. Ne farei un’esposizione ordinata e le darei agli amanti che si baciano nel vicolo e a quel ragazzo che da tre giorni sta scrivendo una lettera alla donna perduta. Ne avrei per tutti i gusti. Parole sussurrate all’orecchio in una notte di passione, parole scritte in rima col batticuore, parole inventate, parole di desiderio e parole di fantasie sentimentali, nomignoli e inutili promesse. Se avessi un banco come quello venderei tutto. Ripulirei gli scaffali della memoria cancellando fino all’ultimo “amore mio” e aspetterei la fioritura dei campi.
La ragazza del banco mi guarda curiosa. Compro una cartolina di Roma che riporta i saluti affettuosi di una donna dalla calligrafia cuneiforme che si firma Daniela T. e sulla strada del ritorno gli altoparlanti esterni del barettino elegante sparano le note di un Vinicio Capossela che si domanda “che cos’è l’amor”. Io sorrido perché ormai non ho più parole, e per quel che mi riguarda può continuare a chiederselo anche per tutta la notte.
Etichette: guarigioni
Sono come quei chiodi a tassello che entrano piano, a fatica e poi si conquistano spazio una volta inserite. Se le togliamo resta un buco nella parete, e forse questo è ancora più brutto.
Non credo che tu le odi così tanto queste parole d'amore, c'è molta delusione in quello scrivi ma non vedo repulsione. E secondo me mentre hai scritto questo post hai conservato la speranza di essere smentita, magari al più presto.
Non conta quante volte e perchè si cade.
Conta solo quanto volte ci si rialza.
Tu hai il vantaggio di saperci fare con le parole; in questo post hai parlato di cartoline, ma è il post stesso a sembrare una cartolina con tutte le descrizioni neorealiste che hai dato.
Non trascuare il potere della parola e delle parole.
Tu questo potere ce l'hai.
Ci saranno altre scene, altri atti sul palcoscenico della tua vita.
Lascia perdere i "titoli di coda", per quelli c'è sempre tempo...
Sulla canzone di Capossela... Può anche domandarselo tutta notte, "che cos'è l'amor", ma a certe domande non c'è proprio risposta...
Sono contento di sentriti parlare di "guarigioni".
Ti abbraccio forte nella speranza che la convalescenza sia breve.
Il buco nella parete lasciato dai chiodi a tassello può essere facilmente coperto con un pò di stucco da muro.E io che occupandomi di restauri sono esperta di colore, potrei ritrovare la stessa tinta e fare sparire anche i segni di un'eventuale sutura.
Sai Pier,so che non sarò smentita e quelle parole d'amore di cui mi sono liberata erano solo fuochi fatui di poca importanza che non odio ma lo stesso non voglio con me.
Per il resto, grazie davvero.
Un abbraccio.
A quel tempo mi affannavo a cercare una risposta a questa domanda...
poi ho capito che l'amore non è un concetto assoluto, ma un insieme di sentimenti, emozioni, attimi... insomma di colori... ecco perchè dopo la pioggia si vede l'arcobaleno... per ricordarcelo!
Auguro a tutti di poter sorridere al proprio personale arcobaleno... così facendo sarà sempre sereno;)
che tema che ha sollevato Capossela!
E lui che voleva solo scrivere una canzone!
Se sapesse forse cambierebbe il refrain.
;-)
baci arcobaleno
Babi
tengo la tua fotografia
la tengo dentro la tasca
è quella dove sorridi
la sento con la mano
i bordi consumati
la carta sottigliata
e la dedica?
forse scolorita
oppure sparita
la notte nel silenzio
prima di dormire
ti racconto il mio telegiornale
le previsioni l'oroscopo
se sto bene o se sto male
a volte son tentato di vedere se sei cambiata
magari ancora più bella anche se invecchiata
è solo un momento
poi come tutte le sere
ti faccio portare un bacio
dalla punta delle dita
Ne compivo 21, un 25 marzo, e indossavo una tunica lilla e dei pantaloni lilla, anche le scarpe erano lilla, e un foulard indiano che svolazzava leggero attorno al mio collo coi suoi allegri colori mischiati tra lilla, ciclamino, violetto, in tinta cogli allegri profumi di primavera...
Quel giorno mi spuntò fra le mani, come regalo a sorpresa, un mazzetto di fiori, e con essi, boccioli lilla, viola, rubino ed amaranto, mi ritrovai ad attraversare i vicoli di Roma ricolma di profumi, nel sole d'un tramonto che sprizzava primavera, sorridente e leggera, quasi danzando nell'aria, per la sottile gioia di sentirmi io stessa primavera...
Il tuo racconto mi ha evocato questo ricordo tra immagini e sapori, in un sorriso che respira fra i sensi della primavera assorbendola nei profumi dell'aria, mentre la gioia danza gaia ad allegri passi sulle punte d'un compleanno lilla e senza tempo...
ti lascio due commenti, non uno!
Non sapevo come esprimere la bellezza del tuo racconto, e l'ho resa col ricordo che tu hai evocato in me...
Mi sono ricordata anche me stessa mentre vagavo per le strade di Parigi: la sensazione pura di essere e respirare profumi e atmosfere distaccate da ogni dove, se non quel preciso momento del vivere e sentire...
...Ho passeggiato con te per Bologna, ho visto la signora mangiare il gelato, e sentito il rumore dei tacchi, ho sbirciato con te sulle bancarelle, e ho scoperto il tuo asso nascosto nella manica! Affettuosa imbrogliona, Madame Lupin, quando, con abile mossa da pokerista, hai lasciato apparire quella cartolina spedita da Roma...
Che masnadierA!!
^___^
tanti piccoli baci...
"le parole non bastano"?
A volte eccedono direi.
Quello di lasciare spazio ai fatti è davvero un buon consiglio. Credo che lo seguirò.
a presto
;-)
@ Feowyn
se ci prova Capossela, puoi farcela anche tu.
bye bye e benvenuta/o
@ Poeta Anonimo
Ed ecco che torni coi tuoi doni, a dimostrare che in fondo, le parole, possono essere anche poesia. E queste tue poesie non finiranno mai sul banco di un mercatino finché le lascerai qui da me.
Grazie
un abbraccio
"Affettuosa imbrogliona" e "masnadiera" mi fanno impazzire, ma "Madame Lupin" lo penserò ogni volta che vorrò sorridere con te. Già è servito a lavare via quell'ultima macchia d'angoscia che non voleva sparire.
E torno ad abbracciarti, felice di aver trovato in quella "cartolina" le uniche parole da salvare.
;-)
a prestissimo e in altri "sensi".
ma io non l'ho fatto. quelle parole sono solo mie, c'era un cuore che batteva quando son state scritte e rimangono un tesoro prezioso da custodire e difendere.
sono l'unico "persempre" di una storia d'amore.
Ho aperto il blog con la speranza di guarire dalle mie invece ne sono diventato dipendente (per ora a tempo indeterminato ma senza troppe protezioni sindacali).
Lo sai che hanno inventato un software anche per scrivere lettere d'amore? Si chiama "Love Letter Creator" e puoi scaricare una demo da internet. Non sono riuscito a trovarlo in italiano. Vuol dire che poi toccherebbe tradurre tutto vocabolario alla mano.
Prima di andarmene di casa ho tolto dai quaderni che non portavo con me le lettere non spedite nel corso degli anni. Ora sono sul fondo del cassetto più basso a respirare l'odore delle canottiere pulite.
Per fortuna nessun rimprovero involontario in questo post. Ciao.
E d'altronde, ti rispondo con l'inizio del mio post che è la sintesi: tre iurn mena u vent.
A presto, carissima.
Eppure questo libro, sai, non lo conosce quasi nessuno; in pochi possono dire di averlo letto, perchè non è facile arrivare alla biblioteca, non è facile farsi aprire i battenti, e non è facile trovare il libro giusto in mezzo a migliaia di altri.
La maggior parte delle persone si arrende, rinuncia a cercarlo; e magari va in una qualsiasi libreria e si compra il bignami. Quello sì che lo vendono a un prezzo stracciato.
C'è chi dice che convenga fare così, chè tanto l'esame si passa lo stesso, e da un certo punto di vista è vero anche questo.
Però, sai, capita ogni tanto che qualcuno riesca a leggere il libro; è raro, ripeto, si tratta di alcuni pochi perseveranti esploratori audaci. Eppure ognuno di loro, dopo averlo letto, sa con certezza che non esistono parole che non servono più. Sa che ogni parola ha in sè il potere di quella guarigione dell'anima che è nell'etichetta del tuo post, sa che quel libro immenso e sterminato non cesserà ma di accrescersi, e lo farà nonostante il dolore, nonostante i fallimenti, nonostante la voglia di morire che ogni parola può recare con sè.
Le parole servono sempre, anche quelle che sembrano inutili, perchè nulla meglio delle parole ha la capacità di modificarsi, di accrescersi, di liberarsi dalla zavorra. Per esempio, guarda la "morte": basta scambiare una "t" con una "a" perchè diventi "amore".
Nella realtà non è poi tanto differente.
Non posso non aggiungere qualcosa, anche se tu, Lucy, ancora non hai risposto ad alcuni commnenti...
"Sono l'unico persempre di una storia d'amore" di Henry è verissimo, è il cimelio di ogni Pirata dei mari più tempestosi...
"Ora sono sul fondo del cassetto più basso a respirare l'odore delle canottiere pulite." di K, è fantastico!
Cosa c'è di più intimo dell'unione delle parole d'amore con e tra le canottiere che profumano di pulito??
...
Fuggo via! A passi felpati, come una gatta introfulatasi senza permesso...
Caro Henry,
quell'unici "per sempre" di una storia d'amore
traspare anche dalla tua ultima poesia. Forse è per questo che mi trasmette serenità. Unici lo siamo comunque, con o senza le parole degli altri. E poi, mica ho buttato via tutto! ;-)
Un abbraccio
@ K
Delle proprie parole non ci si libera mai. Se fuggissi, loro mi correrebbero appresso, così come hanno fatto con te. Se le vendessi, qualcuno un giorno me le restituirebbe.
Quelle del "love letter creator" invece, le lascio a chi non si fida del pensiero, e rinuncia a una delle poche libertà che ancora rimane.
Anch'io conservo tante lettere mai spedite. Le trovo nelle tasche dei vecchi giacconi, nelle agende datate, e so che alcune le devo ancora scrivere.
A presto
A quali rimproveri ti riferisci?
;-)
@ Assu
Affinità e coincidenze tornano ancora a stupirci. Ora vengo da te, affinché lo stupore sia completo.
un sorriso e aspettami.
:-)
Però da piccolo avevo un banchetto e vendevo fiori e conchiglie: pensavo avessero un valore, forse non avevo tutti i torti, allora.
Sono felice che vagando tu abbia trovato il mio posto, ancor più felice perchè, di là dal caso, io ho potuto sceglierti.
E' un post bellissimo: grazie.
Q
c'è bisogno di dare voce ad un'iniziativa importante che trovi sul mio blog a favore di un senzatetto, se puoi e vuoi, ti pregherei di darne notizia e farlo sapere ai tuoi contatti.
Un grandissimo grazie.
Morgan
Che dolcezza nel tuo racconto! E quale lucidità nel distinguere il prezioso tomo dalle riduzioni.
Credo sia questo il punto. Le parole che venderei sono le stesse che qualcuno, un giorno, ha letto sul bignami. Quelle frasi che tutto sommato fanno passare l'esame, ma nulla hanno a che vedere con le parole di quei "pochi perseveranti esploratori audaci" che hanno avuto il coraggio di raggiungere il prezioso libro.
;-)
Un abbraccio e un sorriso
@ Dandapit
Hai estratto il meglio dei commenti di Henry e di K. Buongustaia.
Non fuggire, gatta intrufolatasi senza permesso. Se questo è il castello, tu sei la principessa.
Un fiore di campo.
@ CC
"Il silenzio come balsamo per l'anima"...
Che immagine evocativa che hai trovato!
Sì, il silenzio per lenire, il silenzio per pensare. Finché un giorno quel silenzio verrà interrotto da altre parole.
a presto cara
:-)
Non so se basterà un banchetto, dipende anche dalla quantità di parole da smerciare. Per ora ho venduto tutto. Ti informerò sui prossimi mercati.
;-)
A presto
@ Chiunque
Colleziono conchiglie da quando ero bambina e confermo, non avevi torto a credere nel loro valore.
Grazie per aver scelto e
Benvenuto!
PS Tu tu ruttu ru tuttu
Corro a leggerti e spero di essere seguita da tutti gli altri.
@ Ventodiprimavera
Grazie per avermelo ricordato.
Sorrido, sorrido e continuo a sorridere.
Forse non capirai, ma il "caso" mi porta le tue parole, le stesse di cui volevo liberarmi.
Grazie ancora.
“Amami, stringimi, sgonfiami... sdentami, stracciami, applicami... e dopo stringimi, dammi l'ebrezza dei tendini... e schiodami, spostami tutte le efelidi... aprimi, picchiami solo negli angoli... mi hai lasciato sporcandomi... e la gira la gira, la ruota la gira... e la gira la gira, la ruota la gira... e la storia del nostro impossibile amore continua. Anche senza di te.”
Leggere le tue parole mi ha riportato alla memoria tante frasi pronunciate, oppure scritte, digitate, urlate, sussurrate, tramutate in gesti. E ho realizzato che, forse, nemmeno la metà delle persone che le hanno ricevute le meritavano davvero. E per questo ti dico grazie, per aver riportato sull'aia dei miei sentimenti le rumorose galline dell'avversione verso gli immeritevoli.
Un abbraccio, Ady
Se si è iscritti alla SIAE, si può saltare il punto 3.
A meno di una rivoluzione, l'amore oggi resta solo un gran pasticcio, per questo consiglio di avvalersi di un legale. Come diceva Conte.
Bello il contributo di Jannacci!
E che la storia continui anche senza di te è verissimo, con o senza parole.
...Amami, stringimi, sgonfiami... sdentami, stracciami, applicami....
;-)
a presto
E' un bottino!! Infila tutto nel forziere, e ogni tanto conta le monete come un avaraccio, prima di sollevare il pesante cofanetto e portarlo al mercatino, per spandere ancora a manciate di variopinti coriandoli!
Non sono incredibili parole d'amore anche queste?
Le hai regalate, vendute, e sono rientrate dalla finestra portate dal vento delle voci...
La Principessa ringrazia la Regina porgendole un NonTiScordarDiMe, insieme a mille sorrisi...e fugge viaaaaaa!!!
Bello il richiamo alle parole di Jannacci. Anche quello è l'amore.
Quindi "Amami, stringimi, sgonfiami... sdentami, stracciami, e soprattutto applicami..." e poi "salva" tutto se vuoi che io sia attiva.
;-)
@ Adynaton
Se "sull'aia dei tuoi sentimenti" (non potevi trovare definizione più evocativa!) starnazzano ancora le galline dell'avversione verso gli immeritevoli, sulla mia svolazzano piccioni viaggiatori che un giorno mi hanno recapitato messaggi sbagliati.
Caro Ady, ti abbraccio
;-)
@ VIP
Sono iscritta alla SIAE e il mio avvocato bazzica da queste parti. Non credo di aver ricevuto vantaggi da tutto ciò.
Serve un'altra soluzione. Forse un'altra figura professionale. Commercialista? Notaio? Ferroviere?
Hai suggerimenti?
Eccoti di ritorno,
come la luce che filtra dalla fessura di una tenda strappata; come quelle parole d'amore che il vento continua a riportare.
Nel forziere non ci finirai anche tu, principessa, ma ne custodirai la chiave. Così potrai accedervi ogni volta che avrai bisogno di nuove parole.
Un abbraccio di corte
Alle volte mi sembra di leggere nelle frasi degli altri un rimprovero indiretto a me, soprattutto se i tempi coincidono e scatta la mia ora masochistica. Per questo dico, nessun rimprovero stavolta.
di queste poche parole
di qualche commento
stretto nei versi gelati
di queste scarpe in cartone
senza avere un tetto
senza avere un nome
come una stella
libera
di cadere dove vuole.
siamo tutti senza parole d'amore in questo periodo.
Non ho risposte, solo domande.
E richieste a donne sbagliate o già impegnate... :-/
Un abbraccio vocabolario :-)
Inciampai in una virgola fuori posto, fra il soggetto "io" e il verbo "essere". Caddi a terra e mi rialzai.
Lessi ancora una volta. "Io sono stanca di parole" stava scritto sul foglio bianco. Aggiunsi "sole", un punto, e ottenni: "Io sono stanca di sole parole."
Mi voltai indietro e vidi le lettere inseguirmi. Cominciai a correre e una "v" mi fece perdere la strada di casa.
Le parole degli altri sono davvero come un mercatino. Si trova tutto. Ho trovato rimproveri e consolazioni. Oggi vedo solo le parole, ma domani è un altro giorno, si vedrà.
E anche queste in fondo sono solo parole.
;-)
dopo averti letto mi sento così, "come una stella libera di cadere dove vuole".
grazie grazie grazie
:-)
@ Alberto
Hai domande alle quali non dai fiato?
Afferro il vocabolario che porta parole nuove e cerco risposte per te.
Un abbraccio punto esclamativo
Un abbraccio Dash :-)
Alberto
Qualcuno mi ha detto che qui avrei trovato quel quadro di Chagall, ero curiosa ;-)
Ciao Lucia..
Le domande che non poni, non avranno risposta. Ma se non è tempo neanche di "poni", li lasceremo correre liberi nella prateria.
un abbraccio vidal
@ Apepam
Sulla scia di Chagall hai trovato le vecchie cartoline che ti hanno sempre affascinata. Spero tornerai.
Benvenuta.
Grazie e scusami il disturbo.
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Ciao.
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