martedì, settembre 12, 2006
Confidenze alla nicotina
Quando penso a quel che hanno fatto alla signora della porta accanto mi viene ancora voglia di accendere una sigaretta anche se non fumo più da cinque anni. Un tempo l’accendevo in compagnia, in attesa dell’autobus, prima e dopo gli esami. C’era l’ultima paglia prima di andare a dormire. C’era la paglia scroccata, e quella lasciata a metà. Mi godevo quella dopo il caffè, quella dopo una litigata, quella durante il “dopo”. Il primo pacchetto di sigarette (Philippe Morris gialle da venti) lo comprai a 17 anni e lo fumai nel tempo di una giornata perché mia madre non lo trovasse nelle tasche del giubbotto. Fumavo nei bagni della scuola con un compagno di banco che fino all’anno prima era stato un fervido sostenitore della causa dei non fumatori. Un’estate passai alle Chesterfield perché, si diceva, fossero le sigarette di Elvis Presley. Io e Melissa, un’amica di Bergamo, ci spostavamo dalla riva in canotto per fumarle lontano da occhi indiscreti. Un giorno un’onda ci bagnò il pacchetto e noi le fumammo tutte senza filtro. Frequentando compagnie di maschietti venni iniziata alle Luky Strike, le sigarette da duri. Le fumavo dentro una giacca di pelle che serviva per mitigare il mio aspetto da brava ragazza. Il passaggio alle Marlboro fu quasi naturale. Prima le rosse, più forti, poi quelle del pacchetto oro. Con i miei primi sandali col tacco alto mi coinvolse la moda delle sigarette leggere e lunghissime, quella da diva, mi diceva sempre un amico gay. E via con le Multifilter azzurre pacchetto morbido, le stesse di Gloria Guida. Per anni ho coinvolto tutti nel mio vizio. Il postino di via del Cestello me le portava assieme alla posta. Ho fumato in macchina, il moto, in bicicletta. Ho fumato sul ponte di una nave che raggiungeva la costa danese. Ho fumato in riva al fiume, ai tavolini di un bar mentre giocavo a carte. Ho fumato sulla gradinata di una chiesa quando si è sposato un mio vecchio amore. E un giorno ho detto BASTA e con le sigarette in tasca ho perso l’abitudine. Ho detto basta come si dice basta a qualsiasi altra cosa. Ci si stanca di tutto, io mi stancai di fumare. Ma non sono mai stata un’ex fumatrice. Non ho mai fumato la mia ultima sigaretta. Rimango una fumatrice che non pratica più. Ed è per questo che quando penso a quel che hanno fatto alla signora della porta accanto mi viene ancora voglia di accenderne una.
Ciao Mary
dopo 6 anni a Londra adesso abito in zona universitaria e ultimamente sto diventando paranoico ;-)
in una strada assai famosa
dove spesso si è veduto
il corteo dietro a una sposa
C'è una piazza con i cocci
e son sette come i nani
le vaschette di acqua santa
per immergerci le mani
E' vicina alle due torri
ma non vede gli studenti
è la zona per i "ricchi"
i "ricchioni" ed i credenti.
Caro anonimo spero di essere stata chiara e prima di entrare nell'androne di un palazzo assicurati che nessuno ti stia osservando nelle vicinanze. La nuova tecnica è questa. Appostati di fianco al portone mentre fingono di chiacchierare. Appena entri ti seguono , ti picchiano e ti rubano quello che hai compresa la tranquillità.
E sei fortunata!
io vorrei dimentaicarmi di quelle fumate durante il "MENTRE"...
PS:Finalmente ti trovo...avevo perso il link.
Mi piace parlare di cose tra donne.
LukyzzePiso
A proposito, immagino che tu rientri nella categoria dei "ricchi" che abitano in quella strada ;-)
puoi cadere nell'errore
di scartar senza ragioni
i "credenti" ed i "ricchioni"
Ma lo sbaglio forse è mio
oltre ai "ricchi" e ai "credenti"
ci son tipi differenti
che non c'entran proprio niente
con il resto della gente
E forse è qui che mi ritrovo
fra le note e le parole
che con me non son mai sole
non son carne né son pesce
sono ciò che mi riesce
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