lunedì, giugno 11, 2007
FRANCESCO!

A Bologna non c’è il mare, lo sanno tutti. Tuttavia si sente lo scorrere dell’acqua dei fiumi padani che l’attraversano. Canali celati da un’architettura ruffiana, che trasportano bottiglie senza messaggi nell’umida oscurità di antichi sotterranei.
E’ una banale domenica cittadina ai giardini. Un prato di corpi al sole consola la voglia di spiaggia. Costumi, creme abbronzanti e strilli di bambini completano l’artificio e noi, vittime coscienti di un inganno, ci sentiamo in riviera.
Sul terreno erboso, che restituisce pigro l’umidità dei giorni passati, rotola un pallone americano. Una cane rincorre un frisbee fluorescente e una piccola donna porta a spasso una nuvola zuccherata che sa di sagra di paese e feste in piazza.
Sdraiata sull’erba ascolto distratta la goliardia di un gruppo di amici. “Quanto si mantiene l’insalata in frigo” e “quanti anni vivono i cammelli” sono solo l’inizio di uno scambio di battute che mi fa sorridere clandestina mentre nei miei occhi chiusi si stempera il verde di uno sguardo che non rivedrò più.
La bonaccia regna sul pomeriggio felsineo. I vecchi sbuffano l’aria fresca delle fronde degli alberi e strani tatuaggi blueggiano sulla pelle di pattinatori esperti.
“Francesco!” grida una mamma con una bibita fresca in mano.
Due ragazze si guardano e scoppiano a ridere.
“Francesco!” torna a chiamare.
“Queste donne non sanno nemmeno badare un bambino!” commenta un tizio col giornale sottobraccio.
“Francesco! Francesco!”, il grido insiste sicuro.
“Francesco! Francesco! Francesco!”, si fa disperazione.
I goliardi abbandonano le ciance e raggiungono la donna agitata. Il suo bambino ha cinque anni, pantaloncini chiari e una magliettina rossa. Dice che è sparito.
“Francesco!” torna a urlare.
“Francesco!” la voce si strozza.
Un comitato improvviso si mobilita. Zittiti, due uomini restano a guardare mentre la paura deforma il volto della donna che soffoca le lacrime in un altro grido.
Qualcuno chiama la polizia.
Nell’immaginario scorrono drammatici i fatti di cronaca. Pedofilia, rapimenti, mercato nero delle cornee. La donna continua a piangere e il tempo scandisce minuti interminabili.
“Francesco! Francesco!” chiamano in coro. Tutto il prato è zittito, gli sguardi si incrociano increduli quando fra i bambini che hanno smesso di sorridere e gli alberi che creano pericolose zone d’ombra, una maglietta rossa avanza piangente e avvilita. La madre lo vede senza guardarlo. Rinasce. “Cercavo solo una fontana!” biascica fra le lacrime. I due si abbracciano. L’allarme rientra. I ragazzi tornano al sole e mentre si sentono ancora voci gridare “Francesco!” io penso che quando ami qualcuno, non dovresti mai perderlo di vista.
Etichette: della vita
"è un casino" davvero.
Ma a quanto pare, è un casino anche coi bambini. Ne deduco che sia un "casino" sempre. O no? ^_^
@ panzabiker
confondere "amore" con "paura" è facile di questi tempi. Ma tu non togliere mai gli occhi dalle persone a cui vuoi bene. Credo che presto avranno bisogno di te.
un abbraccio
PS "Occhi verdi" insegna che qualcosa è andato storto, ma spesso non si capisce cosa.
Buona notte
e mi distraggo spesso, ahimè, mi perdo nei miei pensieri e sembra che stia guardando... e non vedo....
Io invece penso che proprio perchè lo ami non devi tenere sempre lo sguardo fisso su di lui, lo devi lasciare libero di andare...esplorare... e magari sì guardarlo mentre si allontana anche se per sempre, se uno ha deciso di partire non puoi tenerlo legato... sto parlando di adulti non di bambini
Stupidaggini a parte, leggendo il racconto ho subito pensato che è veramente un mondo brutto quello in cui le persone, non solo i bambini, non sono libere di andare in giro come vogliono, non cerco colpe perchè sono in ogniuno, constato soltanto :(
*_*
ps
e chi capisce le donne?
@ Daniela
quella di non mostrare con gli occhi quel che si sente col cuore è cosa risaputa. Io addirittura, spesso, mostro il contrario, pensa che furba!
;-)
@ dioniso
calibrare l'attenzione sui segnali che ricevi è cosa saggia. Io ho problemi a interpretare i segnali.
Suggerisci soluzioni?
@ zefirina
"se uno ha deciso di partire non puoi tenerlo legato"
e come non potrei essere d'accordo.
Mi piace guardare però quale strada decide di imboccare. Così, forse solo per curiosità...o forse per altro.
Nel tuo racconto c'è il bottino di infiniti contenuti, soffiano nel vento le parole "una piccola donna porta a spasso una nuvola zuccherata che sa di sagra di paese e feste in piazza", sono io! Mi vedi come passeggio senza toccare l'erba, per via di quella nuovola che mi fa viaggiare leggera?
Occhi verdi, mi ci perdo, occhi neri mi ci struggo: "quando ami qualcuno, non dovresti mai perderlo di vista"...
E' una verita!
Eppure, proprio quando si ama, si vuole chiudere gli occhi e perdere la vista per non smarrirsi, lasciando smarrire...
...Ma l'amore verso i bambini è un amore sacro, che abbraccia e protegge, e che non può conoscere altro dall'innocenza!
Una madre vorrebbe poter sorridere sul verde d'un prato lasciando libero il proprio bimbo di andare a piedi nudi sull'erba, felice di sapere che non ci sono pericoli, né per lui, né per il suo sorriso di donna serena...
Qualsiasi amore avrebbe bisogno di tranquilli sorrisi distesi sotto al cielo e al sole, e non di chiusure e luoghi nascosti per ripararsi ed eludere paure!!
baci baci baci, pittrice!
"mazzate" a Francesco? No, e perché? Credo che la sua paura d'essersi perduto sia sufficiente.
Sono stata baby sitter per qualche anno. Portavo i bambini al parco ma vegliavo come un portiere veglia sulla palla che potrebbe entrare in rete in ogni momento. Pensa che portavo con me il binocolo...
Sono esagerata, lo so. Troppo apprensiva? Anche. Ansiosa? Pure. Ma non riuscirei a sopravvivere se mi portassero via un bambino...
Per quel che riguarda la libertà degli adulti, le cose sono diverse.
Credo proprio che nel lasciare liberi ci sia la massima espressione dell'amore.
e' un casino. sempre.
io sto imparando...ma non credo che esistano soluzioni.
la piccola donna se tu. Hai mangiato tutta la nuvola zuccherata?
"...quando si ama, si vuole chiudere gli occhi e perdere la vista per non smarrirsi, lasciando smarrire..."
in che senso?
provo a meditare...
Sull'amore che ha bisogno di tranquilli sorrisi sono d'accordo, ma le chiusure e i luoghi nascosti esistono. E allora che fare?
Oggi sono piena di domande.
Grazie dei baci. Io ti regalo la canzone che sto ascoltando in questo momento. Un giorno ti dirò qual è.
@ Henry
il terrore di perdere le persone che ami, purtroppo, non aiuta a tenerle vicine. Il mio "non perderle di vista" signfica "esserci". Esserci sempre e comunque. E' il vegliare del guerriero, che non dorme mai sonni tranquilli.
D'altra parte si sa, l'amore fa passare le notti in bianco.
;-)
L'importante è che se lo perdi di vista, poi comunque lo ritrovi!
Ciao
(sì sì, la nuvola l'ho mangiata tutta, ho le dita appiccicose e le labbra incollate!!)
"Eppure"...nonostante si ami, PROPRIO quando si ama, farebbe più comodo chiudere gli occhi, non accorgersi di amare, perdere il dono di vedere e magari smarrirsi...chi ha paura d'amare preferisce la cecità interiore!
...Preferisce non sapere che sta amando, e smarrendosi in sé stesso, smarrire la persona che ha il potere di attrarre, coinvolgere, turbare il suo equilibrio...
CONTORTA???
Sì, a volte lo sono...
Per l'altra domanda:
"E allora, che fare?"
L'unica riposta che ho, è che ogni essere umano deve tirare fuori il proprio coraggio. Non è limitandosi, evitando, nascondendo, che la vita può funzionare...
Le paure limitano, rimpiccioliscono le possibilità, sempre di più, più più...
Un abbraccio
"il vegliare del guerriero"...
eh sì, ma quanta fatica però!
:-/
@ greg
dipende da quel che perdi di vista...a volte, se ti allontani troppo, poi non ritrovi proprio nulla.
@ dandapit
grazie per il tuo ritorno. Ora sì che è chiara. Che hai detto?
Scherzo!
Sì cara Danda, e quanto è vero tutto ciò!
Ti abbraccio a suon di jazz. Qui ci sono quattro musicisti scatenati che intonano vecchi standard d'oltreoceano. Io ho parlato con un americano della vita bolognese e dice che vuole trasferirsi qua. Devo aver sbagliato qualche aggettivo. Mia madre me lo diceva sempre che dovevo imparare bene l'inglese.
;-)
baci e una pinta di birra appena spillata sull'ultimo ritmo.
@ dioniso
:-)
hai ricevuto posta?
@ Assu
"la discrezione di chi vigila senza infastidire" mi fa ricordare un episodio buffissimo della mia adolescenza. In estate si facevano feste sulla spiaggia.Tavolate di sorrisi, vino e pesce fritto. Patrizia, avvenente quattordicenne di Ferrara baciava un ragazzo mentre suo padre "vigile e discreto" stava mimetizzato dietro a un ombrellone per osservare da vicino quelle che lui chiamava le "esuberanze" di sua figlia.
Non ti dico cosa le ha detto "dopo".
;-)
Baci (questa notte più piovosi che ventosi...) :-*
ciaoooooo
Questa lezione l'ho imparata tanto tempo fa!
Un caro abbraccio
D
"perdere di vista chi amiamo sia un grande gesto d'amore"
ci devo riflettere. Mica posso rispondere così...
Anche qui ora piove, e io che volevo andare ai giardini...
baci
@ baol
la sgridata che umilia? Ne so qualcosa...
Per quel che riguarda gli adulti, temo che "sicuri" non si sarà mai.
Grazie. *_*
Sono d'accordo con te quando dici che "quando ami qualcuno, non dovresti mai perderlo di vista", anche se a volte, per paura, si gioca a nascondino.
...sai che mi hai fatto un po' paura con questo post? :P
un abbraccio alle ortensie, Ady
Lucia è un po' che te lo volevo scrivere, lo sai che ogni volta che parli di Bologna, io me la rivedo davanti, la strada con i portici, san Petronio, piazza maggiore, la stazione... le colline intorno
ci ho vissuto per un mese quando ero molto giovane, perchè assunta da una ditta di lì, dormivo in un labergo vicino a piazza maggiore e ogni mattina prendevo un pullman davanti alla stazione che mi portava a Zola Predosa, la sera giravo per localini in compagnia di un'amica "indigena", ho dei bellissimi ricordi ..
e ci sono tornata tante volte e sempre volentieri e ho ....altrettanti bellissimi ricordi
Bentornato!
Come sono andate le tue trasferte?
Sulle "lezioni" che si imparano ci sarebbe molto da dire. Io di "lezioni" ne ricevo tante ma non so se ho imparato qualcosa.
:-(
un abbraccio
@ pier
da bambina non mi piaceva giocare a nascondino. Temevo che sparissero tutti e mi lasciassero sola.
Ora continua a non piacermi, ma forse non per le stesse ragioni...
@ adynaton
Ady, Ady, che meraviglia quando passi di qua!
Ti ho fatto paura? In che senso?
Un abbraccio fioridizucca
"emozionante"?
qui ti meriti un abbraccio senzaseesenzama
@ zefirina
mia madre reagiva sempre così quando mio fratello spariva di casa per interi pomeriggi. Mi dice sempre che se io fossi stata come lui, sarebbe davvero impazzita.
Se passi per Bologna ci prendiamo un caffé insieme? ;-)
un abbraccio cavolfiore(odore escluso... eheh)
Ady
un abbraccio all'albicocca a tutti e due! :D
Vero.
Qui (in Australia) non si sente parlare di pedofilia, mercato degli organi, rapimenti. La criminalità, comparata alla situazione italiana, è inesistente.
Musico.
Baci D
p.s.
vado a leggermi per bene anche il post precedente che in precedenza non avevo visto con attenzione
che ne dici se mandiamo un abbraccio a Henry ai frutti di bosco?
@ astralla
non ci sarà l'aria del "nostro" mare, ma oggi torno ai giardini, e spero che la mamma di Francesco non se lo lasci scappare ancora una volta.
ciao, a presto
@ kit
povera "nonna carmela"! Quante gliene hai fatte passare?
Ti ci vedo, sorridente a "smanettare"...
;-)
da bambina non sparivo mai. Stavo ore sul gradino davanti a casa ad ascoltare musica da un vechio mangiadischi arancione. Lui e la radio son stati i miei baby sitter...
@ s.b.
benvenuto!
complimenti per il radar. Dovrebbero darlo in dotazione a tutti i genitori.
;-)
@ musicomane
ciao, come stai?
Certo che, abbigliamento a parte, l'Australia sarebbe davvero un bel posto dove vivere.
Non è che ti salta in mente di non tornare? :-/
@ Diego D'andrea
in boccaallupo per il tuo progetto.
(devi dire "crepiillupo" altrimenti non vale.
baci
D
cara, "il futuro è un'ipotesi", cantava un giorno qualcuno. Anch'io, in veste di babysitter, ho esternato tutta la mia apprensione. Pensa che per paura che i "miei" bimbi annegassero, stavo ore nella piscina con loro, ignorando completamente di essere l'unica a non saper nuotare. :-/
@ greg
grazie, l'ho fatto anch'io.
a presto
;-)
Quando qualcuno scappa aspettare non serve. Se si conoscono i motivi della fuga, a volte, sarebbe il caso di corrergli dietro e fermarlo. Sempre che non sia troppo tardi.
Per Lucia: ti confermo per martedì sera, così ti saluto prima che tu parta... Kisses.
Fadiesis ;)
non so se negli amanti ce n'è sempre uno che vuole fuggire e uno che aspetta. Di solito chi fugge lo fa per paura o perché è stato ferito.
@ fadiesis
a martedì
:-)
esistono anche fughe d'amore.
una volta sono stato lasciato dalla ragazza con cui convivevevo.non ho saputo più sue notizie.anni dopo da amici in comune ho scoperto che era andata ad alghero con un tunisino.in moto.che beffa!
ah dimenticavo...una volta sono scappato io,lei aveva i capelli di mogano lunghisimi e un sorriso dolce quando mi osservava. scappavo da quel mondo che aveva il solo pregio di avermi dato lei in mezzo a tante brutture. ti regalo per ultima cosa un pezzo di letteratura che mi commuove ogni volta che lo rileggo:
viaggio al termine della notte
Arrivò il momento della partenza. Andammo una sera verso la stazione un po' prima dell'ora in cui tornava nella casa. In giornata ero andato a salutare Robinson. Non era contento nemmeno lui che lo lasciassi. Non la smettevo di lasciare tutti. Sulla banchina della stazione, aspettando il treno con Molly, passarono degli uomini che fecero finta di non conoscerla, ma bisibigliarono delle cose.
"Ecco che sei già lontano, Ferdinand. Tu fai, vero, Ferdinand, esattamente quel che hai voglia di fare! Ecco quel che importa... E' solo questo che conta..."
Il treno è entrato in stazione. Non ero più molto sicuro della mia avventura quando ho visto la macchina. L'ho abbracciata Molly con tutto il coraggio che avevo ancora nella carcassa. Avevo una gran pena, autentica, una volta tanto, per il mondo intero, per me, per lei, per tutti gli uomini.
E' forse questo che si cerca nella vita, nient'altro che questo, la più gran pena possibile per diventare se stessi prima di morire.
Sono passati degli anni da quella partenza e poi ancora anni... Ho scritto spesso a Detroit e poi altrove a tutti gli indirizzi che mi ricordavo e dove potevano conoscerla, seguirla Molly. Non ho mai ricevuto risposta.
Il casotto è chiuso adesso. E' tutto quello che ho potuto sapere. Buona, ammirevole Molly, vorrei se può ancora leggermi, da un posto che non conosco, che lei sapesse che non sono cambiato per lei, che l'amo ancora e sempre, a modo mio, che lei può venire qui quando vuole a dividere il mio pane e il mio destino furtivo. Se lei non è più bella, ebbene tanto peggio! Ci arrangeremo! Ho conservato tanto della sua bellezza in me, così viva, così calda che ne ho ancora per tutti e due e per almeno vent'anni ancora, il tempo di arrivare alla fine.
Per lasciarla mi ci è voluta proprio della follia, della specie più brutta e fredda. Comunque, ho difeso la mia anima fino ad oggi e se la morte, domani, venisse a prendermi, non sarei, ne sono certo, mai tanto freddo, cialtrone, volgare come gli altri, per quel tanto di gentilezza e di sogno che Molly mi ha regalato nel corso di qualche mese d'America.
Céline, Viaggio al termine della notte
Ovviamente quel piccolo non cercava un fontana, ma un po' di pace... essì, perche sin da piccolo aveva bisogno di staccarsi dal caos per stare un po' solo con se stesso e pensare... a volte però i suoi viaggi lo portavano lontano, troppo forse per chi per un eccesso d'amore non riusciva a seguirne i passi...
"Viaggio al termine della notte" è già sul mio comodino. Presto, il passaggio che hai lasciato qui da me tornerà nel suo contesto originale.
"lei aveva i capelli di mogano lunghissimi e un sorriso dolce quando mi osservava"
Poi che fine ha fatto?
@ cilions
mi sembra di vederlo quel bambino in cerca di pace. Mi sembra anche di conoscerlo.
sbaglio?
;-)
@ Vip
in via capo di lucca, per esempio. In via piella anche.
Provare per credere.
baci
Al termine della notte, inizia il giorno: ogni volta una nuova aurora.
Non finiamo insieme alla notte, bensì sbocciamo ad ogni nuovo attimo del tempo che sempre prosegue...
C'è chi sa vivere della vita così come gli si presenta, e goderne felice; c'è chi fugge, cercando notti oscure dove celarsi insieme alla propria anima. Vivendo di rimpianti, insieme a Ferdinand, insieme ai treni ormai partiti e senza ritorni, insieme alle parole racchiuse in un libro non scritto da lui.
(Per scrivere si vive. Poi per vivere si scrive.)
-SPAZIO RUBATO a Lucia, con prmesso?-
Bluffi!
Sulle righe che hai riportato c'era il rimpianto!
Ora giochi al gioco delle tre carte, e tiri fuori "il rosicare".
Che vuoi, la uno, la due o la tre?
Così siamo capaci tutti, basta spostare l'oggetto, e nessuno troverà mai ciò che vuoi nascondere!
Per quanto concerne "Letteratura/Scrittura/Lettura", intendevo dire:
Per poter scrivere emozioni occorre viverle, se non le vivi, come puoi scriverle? Semmai puoi solo leggerle!
Ed è certo che per chi scrive è essenziale che ci sia qualcuno che legga, come è essenziale, per imparare a scrivere, leggere!
E' tutto unito! ...ma io mi riferivo peculiarmente, e mettendo bene a fuoco l'obbiettivo, al fatto che è importante VIVERE, non averne paura!
...ma probabilmente sto seguendo un mio filone interiore ispirato solo dal tuo brano di Ferdinand e del suo RIMPIANTO causato dalla fuga e perdita da/di Molly...
Mi scuso e mi ritiro...con pErmessoooo...
non esiste giusto e sbagliato esiste solo cio' che ti hanno fatto credere .
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